L’aria che tira, Conte si collega tra la gente. La Mussolini: “Quattro persone riunite, è un trucco”. E l’ex premier si arrabbia
A L’aria che tira Giuseppe Conte si collega da Catania, tra la gente. Alessandra Mussolini: “Sono quattro persone, messe tutte assieme”. L’ex premier ascolta e ribatte: “Sono in centinaia, fatevi la vostra politica”
In attesa dei voti, quelli veri, i politici in campagna elettorale puntano sulla percezione del consenso. Ecco allora che collegarsi da piazze piene e frequentate è una soluzione sempre più ambita, sia per ottenere calore in tempo reale che per dare l’idea di una forte spinta popolare.
E’ successo anche giovedì mattina a L’Aria che tira, con Giuseppe Conte che si è fatto intervistare a distanza da David Parenzo. In diretta da Catania, l’ex presidente del Consiglio era affiancato da decine di sostenitori, che hanno ascoltato in silenzio il suo intervento, accompagnandolo sul finale da applausi scroscianti. “Il calore catanese ci travolge”, ha esclamato il leader dei Cinque Stelle prima di salutare, scatenando tuttavia la reazione indispettita di Alessandra Mussolini, ospite in studio.
“Sono quattro persone, messe tutte assieme”, ha ironizzato. “Sono quattro, tutti riuniti, lo so io. Sono i trucchi che si fanno in campagna elettorale. Sono quattro, se allarghi l’inquadratura non c’è più nessuno”.
Essendo terminato il collegamento, Conte non ha replicato. Ma a sorpresa è riapparso sul videowall, proponendo una differente inquadratura, stavolta a campo largo: “Qui ci sono centinaia di persone, arrivederci. Fatevi la vostra politica”.
Parole che non hanno comunque toccato la Mussolini, pronta a ribattere ulteriormente: “Certo, si è messo in una manifestazione sindacale. Saranno una ventina…”. Provocazioni ed esternazioni che, qualche minuto prima erano state anticipate da altre dichiarazioni su Giacomo Matteotti, nel giorno del centesimo anniversario del suo ultimo discorso alla Camera prima dell’assassinio.
“Mio nonno Benito Mussolini si è assunto la colpa di questo delitto – ha affermato la candidata di Forza Italia – si assunse la responsabilità. Ci sono state stragi di mafia e delitti di Stato che sono rimasti impuniti senza colpevoli, perché nessuno si è assunto la responsabilità di un atto di Stato”.
Non sono nemmeno mancati attacchi a Gianfranco Fini: “Si è sperticato per arrivare ai posti di potere, si è inginocchiato, si è buttato atterra. E’ un traditore, un infame”. Termini duri, immediatamente stigmatizzati da Parenzo: “Questo non si può dire, non si può definire in questo modo”.