L’Arena di Giletti – L’intervista “difficile” (e noiosa) a Romina Power
Un’intervista a Romina Power è la negazione del concetto stesso di arena televisiva, oltre che dell’Arena con la A maiuscola. Stiamo parlando di un personaggio che è così noiosamente nazionalpopolare, da meritarsi ciclicamente lo stesso coccodrillo anticipato (e a Natale ha lo stesso effetto senzatempo di Mary Poppins). Con la Power è come se le
Un’intervista a Romina Power è la negazione del concetto stesso di arena televisiva, oltre che dell’Arena con la A maiuscola. Stiamo parlando di un personaggio che è così noiosamente nazionalpopolare, da meritarsi ciclicamente lo stesso coccodrillo anticipato (e a Natale ha lo stesso effetto senzatempo di Mary Poppins).
Con la Power è come se le lancette del piccolo schermo fossero ferme a Per Tutta la vita: ciò che c’è di nuovo è l’aura di misticismo che ora l’accompagna, e a cui si dà spago per rispolverare la sola cosa che conti: il matrimonio finito con Al Bano.
Massimo Giletti, nella versione preregistrata Arena Protagonisti (a cui dovrebbero aggiungere il sottotitolo ‘per mandare il titolare in vacanza’), diventa un agnellino magniloquente, che non ha bisogno di sbracciarsi per placare (e umiliare) il pubblico parlante.
La formula del talk a più voci, che tanto ha successo la domenica pomeriggio, viene sostituita dal consueto salottino a due, con annesse interviste intimistiche. Salottino in cui il giornalista non si sente a suo agio, per quanto “ci provi”, innanzitutto perché è un uomo e poi perché è totalmente privo di empatia.
Il rispetto per la carriera e la statura artistica, in questo caso, non basta: Giletti resta ‘schermato’ e distante dal vissuto dei suoi ospiti, poco partecipe, e questo appesantisce la liturgia trasformando un’intervista tributo in un momento di gelo televisivo.
Romina Power all\’Arena di Giletti
In più, la Power non è stata troppo accomodante quest’oggi. Forse perché stufa di rispondere ogni volta alle stesse domande – ma in fondo, se non le chiedi di Al Bano perché invitarla? – l’intervistata ha capito subito dove Giletti volesse andare a parare, glissando furbemente sulle sue pressanti “intromissioni” finali. Ovviamente, da buon giornalista, il conduttore le ha prima fatto domande inutilissime sulla sua famiglia e la sua esperienza di madre, per poi incalzarla su ciò che interessa veramente al pubblico. Ma qui ha trovato, appunto, una Romina poco disponibile alla confessione.
L’imbarazzo è calato soprattutto quando Giletti ha mostrato sul led la strofa di una vecchia poesia di Romina, invitandola a leggerla. A questo punto l’ospite si è stizzita, recriminando sul fatto di dover leggere una strofa sola (“le poesie si leggono intere”). Dopo che lei l’ha recitata interamente a memoria, Giletti le ha chiesto (forzatamente?) se il riferimento in versi alla perdita di un figlio non presentisse la tragica esperienza poi realmente accadutale. E qui Romina si è definitivamente risentita:
“Queste domande in una domenica pomeriggio non si dovrebbero fare”.
Giletti, toccato nell’orgoglio, ha cercato di difendersi, ricordando che si tratta comunque di una sua esperienza di vita importante. E la Power, non senza qualche fastidio, ha ammesso che certi pensieri nella vita possono risultare effettivamente profetici. Per alleggerirle la pillola, il conduttore ha subito tirato fuori la carta di riserva: la foto di Romina con un cagnolino, per ricordare la sua fede animalista. E, da lì in poi, l’ospite si è subito sentita gratificata.
Basta poco, per addomesticare anche i vip più mansueti, quando qualcosa li fa all’improvviso “arrabbiare”. Ma Giletti, questi contenuti, dovrebbe lasciarli alle più (fintamente) complici e salottiere primedonne di rete.