L’AgCom chiede l’anticipo dello Switch-Off, Dgtvi pronta
L’AgCom ha ufficialmente chiesto di accelerare i tempi previsti per lo switch-off. Il nuovo piano prevederebbe di chiudere, ultimandolo, l’intero passaggio al digitale terrestre entro la fine del 2011 con l’anticipo delle regioni del nord e del centro che restano e di tutto il sud al momento tagliato fuori (Campania esclusa). In sostanza toccherebbe a
L’AgCom ha ufficialmente chiesto di accelerare i tempi previsti per lo switch-off. Il nuovo piano prevederebbe di chiudere, ultimandolo, l’intero passaggio al digitale terrestre entro la fine del 2011 con l’anticipo delle regioni del nord e del centro che restano e di tutto il sud al momento tagliato fuori (Campania esclusa). In sostanza toccherebbe a Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise nel primo semestre 2011 e alla Puglia, Basilicata, Sicilia e Calabria nel secondo.
Un progetto che porterebbe l’Italia “ai vertici” della copertura digitale rispetto agli altri paesi europei, una sfida che Andrea Ambrogetti, presidente del consorzio Dgtvi si è detto pronto ad accettare senza problemi:
Anche noi chiederemo al ministero di anticipare al 2011 lo switch off. Avendo effettuato il passaggio al digitale del 70% della popolazione in due anni, non si capisce perche’ in un anno non dovremmo riuscire a completare il restante 30%.
L’AgCom è ansiosa di vedere completato il progetto per poter avviare la messa all’asta delle frequenze liberate in favore della telefonia mobile, in particolare dei servizi internet in mobilità che stanno crescendo al momento troppo velocemente per l’infrastruttura italiana e rischiano di andare in saturazione molto presto, Ambrogetti naturalmente guarda a ciò che significherebbe per la tv avere in 12 mesi tutto il territorio coperto dal digitale.
Oggi due famiglie su tre hanno abbandonato l’analogico mentre in 9 famiglie su 10 c’e’ il decoder. Naturalmente non mancano i problemi. Nell’ultimo passaggio, in Nord Italia, ci sono state difficoltà di ricezione superiori rispetto al resto del territorio. I motivi sono una presenza maggiore rispetto a Lazio e Campania di impianti centralizzati, che richiedono interventi di tecnici specializzati, oltre alla conformazione radioelettrica particolare della Pianura Padana, che ha creato problemi di ricezione in particolare per il tg regionale dell’Emilia Romagna, che stiamo affrontando. L’aspetto piu’ significativo del passaggio al digitale è l’aumento degli ascolti: si vede piu’ televisione, gratuita e generalista. Gli altri canali (non Rai e non Mediaset) raccolgono il 20% di ascolti e la crescita di questo blocco e’ il dato piu’ significativo del cambiamento.
Come di consueto il quadro fornito dal presidente di Dgtvi è idilliaco, d’altra parte è il suo lavoro, ma non si può che sostenere da ogni parte che a questo punto la completa transizione è nell’interesse di tutto il sistema radiotelevisivo.