Home Rai 1 L’abolizione del canone non è più un sogno?

L’abolizione del canone non è più un sogno?

Qualche giorno fa è apparso su AdnKronos un articolo molto interessante riguardante il Canone Rai (o, come si ostinano a chiamarlo, il Canone sul possesso dell’apparecchio televisivo). Alcune forze politiche – la Lega in particolare – stanno facendo una vera e propria lotta affinché questa tassa così assurda venga ridotta, o meglio ancora abolita definitivamente.

14 Giugno 2008 10:51

CanoneQualche giorno fa è apparso su AdnKronos un articolo molto interessante riguardante il Canone Rai (o, come si ostinano a chiamarlo, il Canone sul possesso dell’apparecchio televisivo). Alcune forze politiche – la Lega in particolare – stanno facendo una vera e propria lotta affinché questa tassa così assurda venga ridotta, o meglio ancora abolita definitivamente. La questione della legittimità del Canone è discussa ormai da parecchi anni. Se ai tempi dell’introduzione, un “contributo” da parte dei cittadini a favore dell’intrattenimento televisivo poteva avere un senso, ai giorni nostri e soprattutto dopo l’arrivo della tv commerciale non ha più fondamento, anche perché gli evasori risultano essere una grossa fetta (circa 600 milioni di euro di entrate mancanti).

Uno dei punti fondamentali che giocherebbe a favore dell’abolizione, è la presenza sempre maggiore di apparecchi non televisivi in grado di trasmettere i programmi tv. Si pensi ad esempio ai cosiddetti tvfonini, o agli stessi pc, verso i quali la stessa tv di Stato sta prestando attenzione: dovremmo pagare il possesso anche di questi mezzi? Sia i Radicali che l’ADUC, associazione consumatori, hanno già presentato svariate interrogazioni parlamentari su questo punto così complesso, anche se fino ad ora risposte chiare non ne sono proprio arrivate. Il “clima” di questi giorni però, e l’arrivo di nuovi alleati in questa lotta contro il Canone, potrebbero dare una svolta alla vicenda.

Al momento pare che il PD non sia favorevole ad una eventuale abolizione, preferendo le manovre “salva-anziani” introdotte nell’ultimo Governo. Probabilmente i suoi esponenti non si sono resi conto che le esenzioni poste in essere recentemente hanno finito per essere indirizzate a pochi, pochissimi utenti, una percentuale risibile rispetto alla totalità dei “possessori del mezzo televisivo”. E quei pochi che rientravano nella cerchia dei possibili esentati, hanno avuto la beffa di non poter far valere i propri diritti a causa di un decreto applicativo mancante.

In attesa di nuove notizie – speriamo buone – vi è un’unica certezza: una proposta che renda il Canone non più una tassa fissa, ma proporzionata al proprio reddito. Secondo il provvedimento che il Popolo della Libertà presenterà a Palazzo Madama, la riduzione riguarderebbe in una prima fase le persone anziane “che finirebbero per pagare pochissimo”, dice il senatore Alessio Butti, e, a scalare, chi ha un reddito basso. Solo in un secondo momento si potrebbe giungere ad uno ‘sconto’ per tutti sul canone Rai. Noi aspettiamo.

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