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La7, torna Federico Guiglia con le interviste intimiste di Prossima fermata

Riprende da domani 9 novembre, a mezzanotte e mezza circa, Prossima fermata, programma non urlato di Federico Guiglia su La7. Siamo nel regno della televisione sottovoce, sussurrata e delicata, dove non c’è spazio per la volgarità o l’esagerazione. Sento Guiglia per un intervista telefonica, per farmi raccontare di questa terza edizione del programma in onda

di marina
pubblicato 7 Novembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 11:20


Riprende da domani 9 novembre, a mezzanotte e mezza circa, Prossima fermata, programma non urlato di Federico Guiglia su La7. Siamo nel regno della televisione sottovoce, sussurrata e delicata, dove non c’è spazio per la volgarità o l’esagerazione. Sento Guiglia per un intervista telefonica, per farmi raccontare di questa terza edizione del programma in onda per 30 puntate, dunque fino a metà dicembre. Tra gli ospiti Guiglia intervisterà: Ambrogio Sparagna, Luca Ward, Elsia Santoni e Elisa Blanchi, le azzurre appena laureate campionesse del mondo di ginnastica ritmica (Mosca settembre 2010); Pupi Avati, Emanuele Salce (figlio di Luciano Salce), Letizia Belmondo, Eleonora Abbagnato, Carmela Remigio, Antonio Giordano, scienziato e ricercatore di oncologia in America, scopritore del gene anticancro, Rb2, Uto Ughi, violinista e direttore d’orchestra, Roshendra Abeywickram, soprannominato il “Ballotelli” della nazionale italiana di Cricket.
D.: Buongiorno Federico, il suo che programma è?

R.: Prossima Fermata è la voglia di conoscere l’altro. E’ il luogo in cui è facile incontrare uno sconosciuto e ascoltare i suoi racconti, raccogliere le sue confidenze. Prossima Fermata va in onda dopo la mezzanotte perché è nella notte che ci si spoglia del superfluo. Non ci sarà spazio per il protagonismo dell’intervistatore ma l’assoluto valore dell’intervistato.

D.: Vedremo solo ospiti famosi o ci sarà spazio anche per chi ha da raccontare storie meno conosciute?

R.: Io cerco persone che offrano un valore; a volte fama e valore possono associarsi. Ma non è necessario. Dunque ecco che in una puntata avrò ospiti le campionesse mondiali di ginnastica ritmica; oppure il 26enne Robert Francis Kennedy nipote di Bob Kennedy.

D.: Di cosa parlerà con un rampollo della dinastia dei Kennedy?

R.:Mi farò raccontare della sua famiglia e di cosa ha significato e di cosa ha implicato nella sua vita. L’intervista è in italiano. In genere scelgo stranieri che hanno vissuto in Italia, che ne conoscono la lingua e che la amano (Guiglia ha padre italiano e madre uruguaiana ma è vissuto a Merano NdR). L’Italia la considero un paese magnifico, pieno di occasioni e opportunità.


D.:Quanto è diverso Lei da Gigi Marzullo?

R.:Non tocca a me dirlo. Lo dirà il pubblico. Comunque sono stato ospite nella trasmissione di Gigi. Io dipano la mia intervista in 15 minuti non interrotti; lui ha molto più tempo di me. Lui lavora per RaiUno io per La7 una tv estremamente libera.

D.:Intervisterà anche Lilli Gruber?

R.:In genere non ospito mai i colleghi. L’unica eccezione è stata nel caso dell’intervista a Vittorio Zucconi.

D.:Lei riesce davvero a conoscere una persona il 15 minuti?

R.:Si e no. Dipende molto dal feeling che nasce nel momento in cui ci sediamo. Se l’ospite si lascia andare cerco di tirare fuori tutto il meglio. Poi cerco sempre di stare dalla parte del pubblico, di approcciarmi con semplicità. Ad esempio intervistando Pupi Avati, come prima domanda gli ho chiesto. “Scusi, perché si chiama Pupi?”. Penso che sia una domanda che ognuno di noi farebbe trovandoselo davanti. Come diceva Indro Montanelli, un mio direttore, i giornali devono essere al servizio del lettore, l’unico padrone. Trasferito per la Tv e la mia trasmissione io sono al servizio del telespettatore.


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