La7 fa solo Bunga bunga? Riparte Exit della D’Amico (dal motivo per cui floppa Il Contratto)
UPDATE via Dagospia: ‘Mi candido alle elezioni con un partito di destra, forse il Pdl’. Così ha detto Lele Mora ad ‘Exit’ il programma, in onda stasera sul LA7, condotto da Ilaria D’Amico. ‘Se mi vorranno’, ha proseguito Mora, secondo l’anticipazione diffusa dall’emittente, ‘sono pronto a questa scelta, dopo che mi avranno assolto o prosciolto,
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UPDATE via Dagospia: ‘Mi candido alle elezioni con un partito di destra, forse il Pdl’. Così ha detto Lele Mora ad ‘Exit’ il programma, in onda stasera sul LA7, condotto da Ilaria D’Amico. ‘Se mi vorranno’, ha proseguito Mora, secondo l’anticipazione diffusa dall’emittente, ‘sono pronto a questa scelta, dopo che mi avranno assolto o prosciolto, visto che chi è inquisito non può fare il mestiere di politico o almeno, non dovrebbe.’ Sempre nel corso di Exit, Mora ha rivelato che porterà all’altare, come un padre, Ruby che si sposerà il 17 marzo a Genova”.
Di La7 non si fa che parlar quasi e soltanto bene, anche in queste pagine, perché il terzo polo ha sempre il suo fascino, i volti radical-chic che la popolano anche e l’antiberlusconismo altrettanto. Peccato che alla lunga lo spauracchio del pensiero unico e del politicamente scorretto a prescindere stiano “inflazionando” la mission della rete, diventata sempre più prevedibile nei suoi contenuti.
Al di là dell’ottimo presidio informativo offerto dal canale, vedere Enrico Mentana che fa a gara di satira prima del tiggì con Geppi Cucciari – e quest’ultima dipendere dal bunga bunga e tutto ciò che ne deriva – sta trasformando una rete televisiva in un carrozzone ideologico altrettanto fortemente ‘schierato’.
Stasera torna Exit, ottimo programma di informazione condotto da Ilaria d’Amico. Il tema non è la questione libica (nonostante la D’Amico abbia intervistato nel 2006 Gheddafi per Sky), ma un’inchiesta sui giovani e sulle scorciatoie per trovare lavoro. Fa ridere che il programma riparta da dove lo stesso Contratto sta fallendo, nel percorrere la strada del social entertainment.
Vista la riluttanza degli italiani a sentirsi rinfacciare la propria precarietà, soltanto il caso Ruby potrà far esordire col botto la nuova edizione. Non a caso la D’Amico anticipa con queste parole la puntata di stasera sul quotidiano Leggo:
“Il nostro obiettivo era di parlare della disoccupazione giovanile. Siamo andati a parlare con i ragazzi per capire come cambiano le prospettive di un mondo che dimentica il merito La precarietà lavorativa è diventata precarietà morale. Il senso del pudore sta cambiando. Io voglio capire, senza giudicare. Cerco di mettermi nei panni delle ragazze che fanno scelte diverse dalle mie. Ho imparato a guardare le cose senza preconcetti. Non mi stupisce il premier, ma la reazione degli italiani ai festini di Arcore. Sono felice che La7 e Sky per cui lavoro possano raccontare i fatti senza subire pressioni. Altrove sento storie diverse”.
Il discorso della d’Amico non fa una piega. E così Santa La7 torna a essere intoccabile. Mi rimangio tutto. Perché “è giusto così”, no?