La7, contratti milionari per Mentana, Santoro e Parodi? Perché Dagospia cancella le cifre?
Sul sito di D’Agostino sono uscite cifre pazzesche sui cacheti dei giornalisti Big del canale. Ma poi sono sparite. Noi le abbiamo ritrovate!
Dagospia ieri usciva con un pezzo titolato “Come si fa a vendere La7 che perde centinaia di milioni e ha contratti onerosissimi per i principali conduttori?”. Vi alludeva a un fogliettino che passava di mano in mano all’ultimo cda della Telecom, tra i rappresentanti dei grandi azionisti della compagnia. Nel fogliettino erano contenuti “alcuni numeretti molti riservati sulle retribuzioni effettive dei giornalisti de La7. Ovviamente, quelli dei big”.
Poi Dago aggiungeva, come vi si può ancora leggere:
“Come si fa a vendere una televisione che perde centinaia di milioni, che ha un contratto pubblicitario blindato e che prevede che i maggiori ricavi vadano per una quota significativa a Urbano Cairo, titolare della concessionaria che raccoglie gli spot fino al 2019, e ha contratti onerosissimi per i principali giornalisti e conduttori”.
A questo punto accade che l’articolo, oggi, sia disponibile su Dagospia in versione censurata (in corrispondenza dello spazio bianco, in foto). Il sito ha, infatti, cancellato le cifre online sino a ieri. Ma le stesse sono ancora reperibili sulla cache di Google e sull’RSS Graffiti della pagina ufficiale Facebook. Le abbiamo rispolverate per voi:
Dagospia: le cifre dei contratti di La7 cancellate
“Santoro Michele, 5 milioni, Mentana Enrico 12 milioni, Fazio e Saviano 9 milioni, Cristina Parodi 4 milioni. Salvo orrori ed errori degli uscieri (sono cifre che hanno fatto riflettere persino se, in ipotesi, gli uscieri avessero sbirciato qualche zero in più).
Insomma, Dagospia già partiva possibilista e noi non sappiamo se queste cifre siano vere e perché siano state cancellate. Per questo, stavolta, ci esimiamo dal commentare e riportiamo i fatti per dovere di cronaca e a puro titolo di informazione.
Restiamo a disposizione di La7 e Dagospia per eventuali chiarimenti e puntualizzazioni ufficiali sull’accaduto. Personalmente, posso solo dire che abbiamo un’ennesima conferma: nell’era del web è difficile cancellare una notizia (vera o presunta) senza che ve ne rimanga traccia.