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La7 in sciopero, variazioni nei programmi di oggi: salta Bersaglio Mobile

Primavera calda a La7: il piano di risanamento e il taglio degli investimenti previsti da Cairo esaspera dipendenti e giornalisti, oggi in sciopero.

pubblicato 9 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 05:20

Aggiornamento 22.35

Salta la puntata live di Bersaglio Mobile: al posto del programma di Enrico Mentana sta andando in onda Tre Tigri contro Tre Tigri, film di Corbucci e Steno del 1977 con Renato Pozzetto, Cochi Ponzoni e Massimo Boldi.

“A causa di un’agitazione sindacale potranno esserci variazioni nei programmi di oggi”.

Questo l’unico accenno presente sul sito dell’emittente sullo sciopero dei dipendenti de La7, annunciato qualche giorno fa e oggi in corso. I lavoratori della rete tv protestano contro la politica di tagli del gruppo Cairo. Sulle motivazioni dello sciopero ci siamo soffermati nel post che trovate in basso, mentre sono pochissimi i dettagli sulle modalità dell’agitazione e sulle conseguenze concrete per la programmazione live della rete.

Per adesso registrano problemi le strisce live quotidiane: al posto dell’appuntamento in diretta con Myrta Merlino sta andando in onda una puntata de L’Aria che Tira – Il Diario, versione ‘best of’ settimanale del programma. E se il pomeriggio della rete non dà grandi problemi vista la quantità di serie tv, qualche preoccupazione potrebbe sorgere per la puntata in diretta di Crozza nel Paese delle Meraviglie. Per ora, però, nessuna comunicazione in merito e nessun accenno neanche sulla bacheca di Enrico Mentana a proposito della puntata serale di Bersaglio Mobile, che alla bisogna, però, può essere stata registrata con anticipo.

Per adesso, insomma, poche notizie certe, se non lo stato d’agitazione dei dipendenti La7, giornalisti inclusi.

La7: Cairo taglia, dipendenti in sciopero il 9 maggio

I dipendenti di La7 sono preoccupati delle manovre messe in atto dal patron Urbano Cairo e scelgono lo sciopero per chiedere a gran voce un nuovo tavolo di trattative perché vengano accolte alcune misure per i neo assunti e i precari e perché vengano chiarite le strategie di risanamento e di investimento del Gruppo.

I lavoratori si asterranno dai propri incarichi venerdì 9 maggio: la decisione è stata presa nel corso di un’assemblea dei dipendenti cui ha partecipato anche il Cdr del Tg La7. A rischio, quindi, i programmi live della rete, come Crozza nel Paese delle Meraviglie oltre alle rubriche del mattino.

Le ragioni dello sciopero sono spiegate in una nota congiunta firmata dai segretari regionali Roma/Lazio dei sindacati Slc-CGIL, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil che sottolineano

“il pesante clima d’incertezza presente in azienda, a fronte dei continui sacrifici imposti dalle politiche di risanamento e alla forte riduzione degli investimenti che rischiano di penalizzare i risultati futuri dell’emittente”.

Insomma, la politica di ‘tagli’ del gruppo Cairo non convince i lavoratori che vorrebbero rassicurazioni sui piani industriali ed editoriali, anche a fronte dell’interesse del Gruppo per l’acquisto di nuove frequenze del Digitale Terrestre. La Cairo Communication, infatti, è stata l’unica società a presentare una manifestazione di interesse per il bando scaduto lo scorso 15 aprile (anche perché Rai e Mediaset hanno già tre multiplex).

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I sindacati, inoltre, sottolineano la presenza del CdR del TG, a marcare il fronte compatto dei dipendenti ‘contro’ la dirigenza, con l’obiettivo di formare un coordinamento unitario interno Rsu/Cdr. Un’azione, come si legge nella nota, da cui

“si capisce che la situazione in La7 rischia di diventare esplosiva”.

Da qui l’invito a riaprire un tavolo di trattative che finora però non ha portato risultati. I sindacati, infatti, denunciano difficoltà nel trovare un accordo con la proprietà su un pacchetto di richieste che prevede

“l’estensione dei diritti e del contratto aziendale ai neo assunti e ai precari, oltre al pagamento di un premio di risultato e alla presentazione di un piano industriale in grado di delineare gli scenari futuri e le prospettive dell’emittente”.

Nel ‘braccio di ferro’ tra sindacati e proprietà si inserisce anche la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) che scende in campo a sostenere il CdR de La7, condividendo la

“preoccupazione sul disinvestimento di interi settori produttivi a La7 annunciata dai lavoratori. Con la logica di tagli lineari dei costi imposta a fornitori esterni e a decisive strutture interne dell’emittente, si mette a rischio un pezzo importante dell’informazione del nostro Paese. (La FNSI) chiede al Gruppo Cairo un chiarimento urgente sulle strategie e sulle prospettive della terza tv nazionale non dimenticando che con la scusa di un processo di risanamento l’azienda non rispetta accordi sottoscritti con i lavoratori e specifiche previsioni del contratto di lavoro giornalistico, nonostante gli impegni assunti”

si legge in una nota della Federazione.

Al momento non si registrano reazioni da parte di Urbano Cairo: il 9 maggio, però, si avvicina. Si arriverà davvero allo sciopero?

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