Andrea Salerno a TvBlog: “La vitalità è il punto di forza de La7, Lingo scommessa vinta, Myrta Merlino? È un arrivederci, poi si vedrà” (video)
Andrea Salerno, direttore de La7, presenta a TvBlog i palinsesti della stagione 2023-24 (video intervista)
Al termine della conferenza stampa di presentazione dei nuovi palinsesti de La7 per la stagione 2023 – 24, abbiamo incontrato, come di consueto, il direttore, Andrea Salerno, per farci raccontare novità e conferme della rete di Urbano Cairo.
“È il mio settimo palinsesto. Ogni anno aggiungiamo un pezzo, è una rete vitale. Non ci fermiamo alle sole cose che vi abbiamo presentato oggi. Siamo in continuo movimento. Può essere che, da qui a settembre e gennaio, ci saranno altre novità. Stiamo rafforzando l’identità di rete il più possibile. Aggiungendo all’informazione, l’approfondimento culturale, il racconto che è un po’ il nostro ‘intrattenimento’. Abbiamo visto che ha funzionato sia con Cazzullo che con Rampini, Atlantide di Purgatori ed Eden di Licia Colò. Cerchiamo di aggiungere questo tipo di logica. Anche moltissimi film d’inchiesta e soprattutto apriremo alle inchieste, da gennaio, con Cento Minuti di Formigli e Nerazzini, che è un modo per uscire dagli studi televisivi, mettersi in pista, raccontare il Paese. Formati lunghi per riprendere il filone delle inchieste che magari altri vogliono abbandonare. Noi ci andremo, invece, con convinzione”.
Lingo è una scommessa vinta?
“Assolutamente sì. Ha portato un pubblico nuovo, è cresciuto con una progressione ottimale. Era prevista la sosta, quest’autunno. Penso che il preserale tornerà a gennaio con delle novità importanti…”
In conferenza, si è parlato dell’arrivo di volti nuovi e di qualche addio. Quest’avvicendamento è importante per un palinsesto così granitico?
“Perdiamo Myrta Merlino al mattino. David Parenzo, sicuramente, farà un programma nuovo a cui stiamo già lavorando. Sarà effervescente, divertente. Myrta l’avremmo tenuta volentieri a fare L’Aria che tira. Lei giustamente, dopo 12 anni, ha voluto cambiare. E’ un arrivederci, poi si vedrà”.
Come è cambiato il suo ruolo da direttore dal debutto a La7 ad oggi?
“Abbiamo lavorato tutti gli anni, aggiungendo dei programmi, abbiamo cambiato la squadra. E’ un lavoro quotidiano…”
Molto artigianale in questo senso…:
“Dalla mattina alla sera è una rete che ha un suo fine, un suo ragionamento. Può cambiare. Possiamo fare cambiamenti in corsa. La vitalità è la forza de La7. Cerchiamo di seguire quello che accade nel modo migliore. Arricchirla. Da quando sono qua, che ormai sono otto anni, ogni anno abbiamo aggiunto un pezzo. Penso che sia la giusta crescita di una rete sana. Facendo crescere anche molti talenti interni come Luca Sappino, Elena Testi. Abbiamo mandato in video, in momenti importanti, anche le cosiddette ‘seconde file’. Anche la crescita di David Parenzo è un arrivo, dopo molti anni, alla conduzione di un programma. C’è stato un lavoro dietro”
Quest’anno, più che mai, la concorrenza si è arricchita di nuovi volti. Ci sono stati cambiamenti, spostamenti da un’azienda all’altra. Da direttore come vive questo nuovo scenario?
“Molto variabile. Molti spostamenti. Vediamo se questa daranno forze o meno alle rete concorrenti. Noi pensiamo alla nostra linea, molto coerente. Penso che, ad oggi, la più grande forza di un broadcast sia quella di essere riconoscibile, di avere un’identità fortissima. Che ti permette di reggere tutto il mercato, non solo quello della televisione generalista ma anche di tutta l’altra offerta che è molteplice nel tempo libero. Questo è il nostro orizzonte quotidiano ed il nostro obiettivo. Mantenerci coerenti a noi stessi”.