La7 a Cairo. Enrico Mentana: “Ridurrà spese di star effimere”
Il direttore del telegiornale commenta la vendita della rete all’imprenditore piemontese.
Enrico Mentana, il nome e il volto che per primo viene in mente ai più quando si parla di La7, ostenta serenità quando gli si pongono domande sul nuovo proprietario della rete, Urbano Cairo. Il direttore del telegiornale a La Repubblica così ribadisce di essere “indisponibile a un cambio di linea, e così le altre firme del canale. Da Gruber a Lerner. Ma sono anche sereno” perché “Cairo non toglierà ossigeno a chi porta ascolti a La7”. A La Stampa precisa a riguardo:
Nessuno può pensare di comprare La7, confermare tutti quelli che ci sono dentro e cambiare la linea editoriale. Sarebbe come tagliarsi le palle, Cairo è di suo un editore puro, vive di editoria e pubblicità, quindi ha tutte le carte in regola per essere un buon editore.
E se qualcuno serbasse ancora dubbi, Mentana insiste svelando che nel 2010 Cairo esaminò a lungo il dossier l’Unità. Insomma, altro che imprenditore vicino a Berlusconi e intenzionato a fare favori a Mediaset:
Parlare di Cairo come di una creatura del Cavaliere è una cosa che non ha link con la realtà, nè pezze di appoggio. Lui ha rotto con Berlusconi, che venti anni fa lo ha perfino licenziato dalla Mondadori. Cairo è uno dei pochi editori puri di questo Paese. Questa è la verità. E’ uno che fa i soldi con i giornali e la pubblicità. E al massimo li spende con il Torino. Dunque è nelle condizioni per tenere una linea autonoma.
Anche perché – a parlare al quotidiano romano è sempre Mentana – Cairo non è esterno a La7 essendo “un editore che già raccoglie la nostra pubblicità, che conosce i pregi e i difetti dell’offerta de La7, ed è deciso a rafforzarla”.
Certo, ci saranno dei tagli e questo il direttore del telegiornale lo sa bene. A tal proposito allude ad alcune stelle che La7 ha ospitato recentemente (a chi si riferisce?) e che vanno giustamente tagliate:
Ho fatto dei programmi elettorali spendendo meno di 5mila euro. Forse Cairo vorrà ridurre le spese di certe star effimere che si sono viste in giro qualche tempo fa. Il programma di Santoro potrà anche costare, ma è più che ripagato dagli spot.
Per la serie ci arrangiamo con quel che abbiamo:
Se i costi saranno tagliati allora proporremo ottimi piatti editoriali solo fatti con ingredienti poveri. A volte sono i più gustosi.