La5: mercato dell’usato retto dal Grande Fratello. Meglio Qui Mediaset
E’ da circa un anno che è nata La5. Perciò ci sembra opportuno stendere un bilancio sulla sua attuale programmazione, che a detta del sottoscritto ha disatteso ogni aspettativa iniziale. Si era partiti dal progetto di una rete tutta al femminile, che sfidasse le proposte satellitari con “nuovi programmi, dedicati alla cura della casa, alla
E’ da circa un anno che è nata La5. Perciò ci sembra opportuno stendere un bilancio sulla sua attuale programmazione, che a detta del sottoscritto ha disatteso ogni aspettativa iniziale. Si era partiti dal progetto di una rete tutta al femminile, che sfidasse le proposte satellitari con “nuovi programmi, dedicati alla cura della casa, alla bellezza, alla moda, alla cucina ed ai sentimenti, per un palinsesto tutto rosa”. A queste priorità si sarebbe aggiunta la messa in onda di serie tv dal taglio “confetto”, sia in replica che in prima tv.
Cos’è oggi La5? Un mercato dell’usato che più confusionario non si può, retto come Canale 5 dalla forza convergente (e per nulla selettivamente femminile) del Grande Fratello. Tutto il resto è un susseguirsi di repliche di soap neanche più degne di Rete 4, o di telefilm triti e ritriti (Everwood? Cinque in famiglia? Parliamone).
Alla faccia della campagna pubblicitaria che vide schierati volti della generalista, sono tutti spariti. Per non parlare della mancanza dei presunti volti nuovi lanciati dal canale, che faceva ben sperare su un ricambio generazionale e un investimento in risorse creative.
La5 è riuscita a indossare più anime senza vestirne coerentemente neanche una. Perché di fatto di un’autoproduzione al femminile, degna di competere con Sos Tata di Fox Life o il wedding trend di Discovery, neanche l’ombra. Come non si è riusciti a costruire uno straccio di rubrica di gossip sottocosto, in stile Telenovella targata Canino e Morvillo su Lei Tv. Mediaset non ha abbastanza soldi o forse non ci crede troppo? Entrambe le cose: non a caso si tira a campare con i sottotitoli di Extreme Makeover – Home edition (già abbondamente visto su Sky).
Per qualche tempo ci si era avventurati sulla strada della sperimentazione, all’insegna di un formattino imbarazzante come Le nuove mostre (non a caso di breve durata) affidato alle Veline di striscia. Poi si era parlato di spin-off dei grandi brand di Canale 5 ma di fatto, salvo qualche backstage da Ciao Darwin e dintorni, non si è mai visto nulla. E, se anche fosse accaduto, come avrebbe centrato il target di una rete femminile?
E poi c’era la linea vintage, quella che ha visto follemente allo sbaraglio in access Kiss Me Licia, la D’Avena e Lady Oscar. Altro aborto spontaneo, sostituito dall’ennesimo strabordare sollevaudience del Grande Fratello. Che è un po’ la vecchia storia di Sky Vivo, che faceva numeroni grazie ai reality brand della generalista.
Qual è la mission, se ce n’è una, di La5? Dove vuole andare a parare? Altrettanti dubbi riguardano la mission di Mediaset Extra, divisa da un’anima anni’90 alla Italia1 (da Lupin a Ciro il figlio di Target passando per le attese repliche di Non è la Rai) e una clonazione di Mediaset Plus che va su Sky (con repliche indigeste di Pomeriggio Cinque e Forum spalmate giorno e notte).
Fare zapping tra La5 e Mediaset Extra è come mangiare la stessa minestra scondita. Tanto vale, per i nativi digitali, navigare su QuiMediaset.it che, al di là dell’orribile servizio di trasmissione video, offre ogni giorno contenuti realmente originali e alternativi. Ce n’è per tutti i gusti, dai veri amanti dei segreti del backstage (che possono spiare il dietro le quinte di Senso della Vita e Show dei record) a chi vuole interagire con gli addetti ai lavori nelle video-interviste live. Perché non proporre questi contenuti, opportunamente riadattati, anche in una delle reti digitali?