La volta buona, Maurizio Battista: “Parte dell’incasso del mio spettacolo al Bambin Gesù. Noi non vendiamo pandori”
Maurizio Battista a La volta buona lancia una stoccata alla Ferragni, senza nominarla: “Noi non vendiamo pandori. Una parte dell’incasso andrà all’ospedale e non abbiamo detto niente e l’abbiamo detto a biglietti venduti”
Una stoccata a Chiara Ferragni e al caso del pandoro Balocco. Maurizio Battista, ospite venerdì a La volta buona, non ha rinunciato ad un affondo nei confronti dell’influencer, anche se non nominata ufficialmente: “Lo dico a bocce ferme – ha detto, rivolgendosi a Caterina Balivo – il 14 gennaio vedrai sul palco il direttore del Bambin Gesù. Noi non vendiamo pandori, sappilo. Una parte dell’incasso andrà all’ospedale e non abbiamo detto niente e l’abbiamo detto a biglietti venduti”.
Un riferimento ai ricavi del suo spettacolo teatrale ‘Caro Babbo Natale ti scrivo’, in scena al Teatro Olimpico fino alla metà del prossimo mese, senza sosta.
“Io penso che una parte delle nostre risate tutte le sere debba andare a chi purtroppo non può ridere”, ha proseguito il comico romano. “Quando sta male il bambino sta male tutto l’entourage: i nonni, gli zii. Lo dico adesso che i biglietti non ci sono, quindi non è che voglio vendere quello che sia. Lo dico col cuore. Siamo stati tutti sofferenti, cerchiamo per quel che si può di aiutare, non è tanto ma meglio di niente è. Bisogna farlo tutti, anche se è un euro per uno”.
La vicenda a cui alludeva Battista riguarda, come detto, l’acquisto nel 2022 del Pandoro Pink Christmas che avrebbe contribuito ad una donazione in favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. In tal senso, l’Antitrust ha comminato una sanzione di oltre un milione di euro alle società riconducibili alla Ferragni e di 420 mila euro alla Balocco: “Le suddette società hanno fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro griffato Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale. La donazione, di 50 mila euro, era stata invece già effettuata dalla sola Balocco mesi prima. Le società riconducibili a Chiara Ferragni hanno incassato dall’iniziativa oltre 1 milione di euro”.