La voce del silenzio
Quello che poteva essere e che non è stato della vicenda tetto compensi
Oggi andrà in scena a viale Mazzini il primo CDA Rai con Mario Orfeo direttore generale. All’ordine del giorno la nomina del nuovo direttore del Tg1, si parla di Andrea Montanari o Fabrizio Ferragni, ma si dovrebbe trovare anche una soluzione sulla questione tetto compenso artisti. La soluzione sarà di dividere la pagina in due: da un lato i programmi “di forte appeal” e pagati per almeno il 40% dalla pubblicità, con i relativi conduttori e dall’altra il resto.
Una soluzione che quindi, come è evidente, non vale per tutti, ma crea una specie di “casta”: quelli da un lato del foglio e quelli dall’altro lato della pagina, con buona pace anche di chi vuole lanciare un programma nuovo (quindi senza avere un riscontro oggettivo preventivo sulla sua resa, ammesso che il programma la debba avere per forza).
Pensare che la soluzione era semplicissima, senza alcun tecnicismo esasperato: lasciamo che sia il mercato a decidere per noi (come naturale dovrebbe essere), altrimenti diciamo che Rai deve per forza soggiacere alle regole di una azienda pubblica, punto.
In tutto questo appare davvero imbarazzante il silenzio dei dirigenti della televisione pubblica, che non hanno avuto il coraggio di spendere una parola in pubblico, verso quei conduttori in procinto di lasciare l’azienda. Parole semplici e chiare, che sarebbero valse più di qualche manciata di biglietti di euro, ma che non sono arrivate, purtroppo.
Risentivo una canzone del passato di Paolo Limiti e Mogol “La voce del silenzio“. Ecco, questa “voce” è stata più assordante di tante voci urlate, anche spesso protagoniste della nostra televisione.
Fazio (che non aveva chiesto Rai1, anzi semmai è il contrario e Orfeo è assolutamente favorevole al suo trasloco sull’ammiraglia), Giletti (pronto a rimanere alla sua Arena), Frizzi (felicissimo di rifare l’Eredità) e Conti (pronto alla nuova serie di Tale e Quale), Clerici (già in pista per la nuova Prova del cuoco) avrebbero gradito tantissimo una presa di posizione pubblica dell’azienda su questo argomento, ma generale e non “a personam”. .
Qualcuno di loro non rimarrà, ma non per il denaro, ma per quel silenzio che, come diceva il brano:
non mi aspettavo mai,
vorrei una voce…