La Vita Rubata slitta a data da destinarsi
Avrebbe dovuto andare in onda il 27 novembre, La vita rubata, un film per la televisione di Graziano Diana prodotto da Albatross Entertainment S.p.A. in associazione con RAI Fiction, ma la messa in onda – è un’ansa di poche ore fa – è stata rinviata a data da destinarsi.Questo perché il film racconta la storia
Avrebbe dovuto andare in onda il 27 novembre, La vita rubata, un film per la televisione di Graziano Diana prodotto da Albatross Entertainment S.p.A. in associazione con RAI Fiction, ma la messa in onda – è un’ansa di poche ore fa – è stata rinviata a data da destinarsi.
Questo perché il film racconta la storia di Graziella Campagna, un mistero tutto italiano, di cui si occuparono anche Chi l’ha visto? e Carlo Lucarelli nei suoi Misteri Italiani.
La richiesta di sospensione sarebbe giunta dal Ministro della Giustizia Mastella: il 13 dicembre, infatti, si terrà l’udienza d’appello del processo che, in primo grado, ha portato alla condanna per ergastolo Gerlando Alberti jr e Giovanni Sutera. Il primo dei due era stato scarcerato nell’autunno del 2006 per un ritardo nel deposito della sentenza (!).
Di seguito, dopo il salto, un riassunto dei fatti cui il film è ispirato, e il trailer della pellicola che ha per protagonisti Giuseppe Fiorello, Giulia Jelo, Marcello Mazzarella, Alessio Vassallo, Larissa Volpentesta.
Graziella Campagna era nata il 3 luglio del 1968 a Saponara, un paesino del messinese.
E’ scomparsa la sera del 12 dicembre del 1985, dopo essere uscita dalla lavanderia “La Regina” di Villafranca nella quale lavorava. Un fratello di Graziella, Pietro Campagna, dovette impegnarsi da solo nelle indagini, prima per trovare il cadavere della sorella, sfigurato da cinque colpi di fucile sparati a bruciapelo, poi per scoprire chi fossero i responsabili del delitto.
Quattro anni dopo, il 1 marzo dell’88, il giudice istruttore dispose il rinvio a giudizio per l’omicidio di Graziella Campagna nei confronti dei due palermitani Gerlando Alberti jr e Giovanni Sutera, latitanti in zona al tempo del delitto.
Il 10 marzo 89 la Corte d’Assise di Messina dichiarò la nullità degli atti compresa l’ordinanza di rinvio a giudizio. La causa? La mancata notifica agli imputati della comunicazione giudiziaria. Gli atti ritornarono agli uffici della Procura e, a conclusione della nuova fase istruttoria, la Pubblica accusa questa volta avanzò la richiesta di proscioglimento.
Il giudice istruttore la accolse il 28 marzo del ’90 con l’ordinanza che dichiarò il non doversi procedere nei confronti di Sutera e di Alberti per non aver commesso il fatto.
Sei anni dopo, nel febbraio del ’96, il programma “Chi l’ha visto?” rilanciò il “caso Campagna” con la lettera di una professoressa che chiedeva la riapertura delle indagini. Quella lettera ottenne l’effetto sperato. Della storia di Graziella parlarono poi Carlo Lucarelli nei suoi “Misteri italiani” e altre trasmissioni
Al termine delle indagini, nel ’98, furono chiesti dalla Procura sei rinvii a giudizio accusando di omicidio Alberti jr e Sutera e di favoreggiamento Franca Federico, titolare della lavanderia dove lavorava Graziella, suo marito, Francesco Romano, la cognata Agata Cannistrà e il fratello Giuseppe Federico.
La prima udienza è datata 10 dicembre ’98.
La sentenza di condanna all’ergastolo per i due ex latitanti arriva sei anni dopo l’inizio del processo, l’11 dicembre 2004. Per favoreggiamento saranno condannate a due anni anche le due donne che lavoravano con Graziella, gli uomini saranno prosciolti, Francesco Romano essendo nel 2004 deceduto.
Nell’autunno 2006, per un ritardato deposito della sentenza, è stato scarcerato Gerlando Alberti Jr. A seguito delle polemiche che ne sono seguite, il ministro Mastella ha inviato gli ispettori al Tribunale di Messina.
E’ attualmente in corso il processo di appello, aperto nell’ ottobre 2007.