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La Vita in Diretta, battibecco fra Antonella Boralevi e Roberto Poletti: “Lei sta facendo un discorso estremamente populista”

La miccia che ha acceso il vivace faccia a faccia fra la scrittrice e il giornalista è stata la notizia dei nuovi impieghi del principe Harry

24 Marzo 2021 21:47

Oggi pomeriggio a La Vita in Diretta nella seconda parte, che vedeva attorno al tavolo di Alberto Matano Francesca Fagnani, Anna Falchi, Antonella Boralevi e Roberto Poletti, si è anche parlato dei reali britannici e l’argomento è stato la miccia di un vivace battibecco (qui per recuperarlo su Rai Play da 1:14 circa) fra due dei protagonisti seduti attorno al tavolo.

La notizia che ha aperto il confronto nello studio è legata al principe Harry, che ha trovato un impego presso una startup della Silicon Valley come “chief impact officer”, ruolo che lo vedrà contribuire alle decisioni sulla strategia di prodotto e sulle iniziative di beneficienza di tale organizzazione, che si occupa di consulenze sul benessere psicologico sul posto di lavoro.

Roberto Poletti, dopo aver ascoltato anche la notizia di un nuovo ruolo dell’ormai ex reale presso l’Aspen Institute, in una commissione contro la disinformazione, è intervenuto, mettendo in dubbio la validità del termine “lavoro” per indicare questi nuovi impieghi di Harry:

Il lavoro è un altra cosa. Neanche io lo so, non sarà di certo il mio… Il lavoro è di chi va a faticare in una catena di montaggio.

Antonella Boralevi, ospite per promuovere il suo nuovo romanzo uscito negli scorsi giorni, ha subito ribattuto:

Il lavoro è sempre lavoro, se viene fatto in maniera seria e professionale.

Alberto Matano, che ha tentato di introdurre un nuovo discorso, è stato però subito interrotto da Poletti, che ha replicato alle parole della scrittrice:

Non è così. Voglio vedere una signora della sua stessa età, che è stata tutta la vita nelle serre a coltivare l’insalata…

La Boralevi ha voluto riprendere il pallino del discorso:

Io sto dicendo che il lavoro ha dignità, signor Poletti.

Di fronte all’insistere del giornalista, che rivendicava la propria posizione (“il lavoro vero sono quelli che si spaccano la schiena”), la Boralevi ha bollato come “populista” il pensiero di Poletti, che è sbottato:

Io dico una cosa saggia e lei mi dice populista! Il lavoro è chi si spacca la schiena, il nostro è piacere.

La vivace discussione si è poi spenta dopo un ultimo intervento della scrittrice:

Io ho messo tre anni di lavoro a scrivere quelle settecento pagine e a studiare la seconda guerra mondiale e il dopoguerra.

Scontro dialettico che sembrerebbe essere terminato qui, interrotto abilmente da Matano, anche se non è da escludere che possa aver avuto una prosecuzione fuori onda, quando è stato lanciato un nuovo servizio sulla Corona, dato che al rientro in studio Poletti in uno sfogo a microfono aperto ha detto: “Io me ne vado guarda. Non ho capito…”. Che si riferisse ancora alla Boralevi?