La notizia della morte di Diego Armando Maradona tiene banco in tv anche a distanza di ventiquattr’ore. I talk non parlano d’altro e, momentaneamente, l’emergenza covid sembra essere finita in secondo piano. Un collegamento da Napoli vale molto di più di un intervento di un virologo e anche a La vita in diretta si sono adeguati, modificando ampiamente la scaletta.
Succede però che al primissimo supporto dal San Paolo Alberto Matano sia costretto a rientrare frettolosamente in studio. Tutta colpa degli assembramenti e della calca creatasi una volta avviata la diretta con l’inviata Antonella Delprino.
“Ci siamo persi il meglio del calcio”, urlano decine di ragazzi. “Non l’abbiamo vissuto ma l’abbiamo visto sopra la finestra di un hotel acclamare il nostro Napoli”.
Evidente l’irritazione del conduttore:
“Scusa Antonella, torno in studio anche perché vedo che lì ci sono molti ragazzi senza mascherina. Questo non deve accadere, non voglio fare il censore di nessuno. Stiamo raccontando il ricordo di Maradona ma quell’assembramento senza mascherine che stiamo vedendo non lo voglio vedere. Togliamo il collegamento da Napoli per favore, non è una cosa che possiamo documentare in questo momento, non esiste davvero che si possa vedere questo. Capisco il ricordo, ma dobbiamo ricordarci che siamo nel pieno di una pandemia e dobbiamo stare tutti molto attenti”.
Nell’ora successiva Matano non torna più al San Paolo, con la Delprino che si riaffaccia in video solo alle 18.15. La situazione si è tranquillizzata, ma manco troppo. A quel punto il padrone di casa tenta di affidarsi all’epidemiologa Stefania Salmaso che, tuttavia, spiazza i presenti giustificando gli affollamenti: “Ci stanno levando tutto, gli abbracci, il contatto fisico. Queste cose vanno a favore di una trasmissione, ma si tratta di un evento eccezionale. Rischiamo di scontarla tra dieci giorni […] è un grande rischio, però mi sembra un discorso assolutamente teorico quando la gente ha bisogno di esternare”.