La vita in diretta: il commovente discorso di commiato di Mara Venier
La Venier trattiene le lacrime dopo tre anni di Vita in diretta
Mara Venier ha sinceramente commosso il pubblico, in studio come quello televisivo, nel suo discorso di congedo da La vita in diretta. Nella sua ultima puntata in assoluto – anche se già prima della proroga estiva aveva fatto un bilancio – la conduttrice è stata omaggiata da un rvm speciale a sorpresa, che ne ha ripercorso i tre anni di infotainment su RaiUno.
Mara si è rivista debuttare con Sposini e poi affiancata da Liorni, alle prese con momenti goliardici e altri emozionanti. A stento ha trattenuto le lacrime di commozione, persino quando Marco Liorni ha fatto irruzione in studio con un bellissimo mazzo di girasoli e tutto il pubblico in studio era in piedi per lei.
Il suo garbato compagno di viaggio l’ha ringraziata per tutto quello che ha fatto per lui e il gruppo di lavoro. Mara a questo punto si è mangiata la telecamera, come poche signore empatiche e vere della tv sanno fare, con un discorso di commiato bellissimo:
“Finisce qua questo bellissimo viaggio che è durato tre anni. C’è sempre un inizio e una fine. L’importante è aver vissuto quello che ho vissuto. Per quanto riguarda questa professione è un programma che mi ha fatto crescere, venivo dall’intrattenimento, questo programma mi ha messo di fronte a momenti anche molto difficili. Che dire, c’è sempre un fondo di tristezza nelle cose. Voglio ringraziare Daniel Toaff che ha creduto in me e mi ha dato la sua fiducia, Antonella Stefanucci che oltre a essere una grande produttrice è una persona umanamente meravigliosa. E poi tutto il gruppo di lavoro. Tutta la regia e tutto lo studio. La redazione. Tutta la produzione. Tutto il gruppo autorale. Voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino. E delle donne che sono sempre state vicine a me in camerino. Questo è un programma molto difficile, una come me che non conosce la tecnica e fa tutto col cuore, con la pancia, tante volte sono andata via di qua in lacrime. Sono felice di aver aiutato tante persone attraverso questo programma. Abbiamo fatto appelli e sono arrivati soldi, lavoro. Vado via soddisfatta. Marco è stato un dolcissimo compagno di lavoro, gli auguro una carriera meravigliosa. E’ una persona perbene, cosa molto difficile. E poi l’abbiamo visto, io sono arrivata qui, in punta di piedi, non lavoravo da quattro anni. Sono stata per mesi in silenzio affascinata, forse in qualche maniera innamorata, di Lamberto Sposini. Mi ha insegnato tante cose, poi non so se sono riuscita a metterle in pratica. Sicuramente essere stata in silenzio… lui mi insegnava tante cose. Attraverso lui capivo cosa significa interagire con gli ospiti, ascoltare. Se sono riuscita ad andare avanti, anche quando non c’è più stato, lo devo a lui. Ci rivedremo spero presto, da qualche parte. Questo programma andrà avanti e auguro a chi arriverà a settembre davvero degli anni meravigliosi, come sono stati i miei”.
Ora il sottoscritto dovrebbe pentirsi, per le critiche che ha rivolto alla Venier in questi anni e specialmente quest’anno (Luigi Galella del Fatto Quotidiano ha sorprendentemente colto i miei stessi spunti in un articolo di oggi, sarà un caso). Invece no. Mara quest’anno aveva tirato troppo la corda, dal trattamento inizialmente cattivello riservato a Sanremo (con successivo dietrofront imposto dall’innegabile successo o da diktat aziendali) alla sua straboccante conduzione salottiera, che stava snaturando La vita in diretta.
Ciò non toglie che il sottoscritto non veda l’ora di rivedere la Venier su RaiUno, così che possa alleggerire le nostre giornate, meglio ancora se domenicali, con un programma più adatto anche alla sua spensieratezza.
Perché, se penso a una tv fatta dalle giovani ma scialbe Elise Isoardi, Lorelle Landi, Ingrid Muccitelli, Veroniche Maya, come anche di veterane che fanno ancora fatica ad arrivare al cuore del pubblico come Federica Panicucci e Paola Perego, allora sì che la zia Mara è un patrimonio per la Rai, che va tutelato e valorizzato.
La vita in diretta: l’addio strappalacrime di Mara Venier