La tv vista da… Jocelyn
Dopo l’inaugurazione dello speciale “La tv vista da…” con Costantino Della Gherardesca, è con grande onore che vi presento il contributo offertoci da una delle icone più importanti, riconosciute dal pubblico (e geniali?) della tv italiana, Jocelyn. Proprio ieri abbiamo parlato di una sua creatura, “In bocca al lupo” e oggi ci dedichiamo con questo
Dopo l’inaugurazione dello speciale “La tv vista da…” con Costantino Della Gherardesca, è con grande onore che vi presento il contributo offertoci da una delle icone più importanti, riconosciute dal pubblico (e geniali?) della tv italiana, Jocelyn. Proprio ieri abbiamo parlato di una sua creatura, “In bocca al lupo” e oggi ci dedichiamo con questo grande autore, regista e conduttore, alla situazione della tv italiana in chiaro e satellitare. E con nostalgia, parleremo della sua televisione, quella che negli anni ’90 ha coltivato e contribuito a rivoluzionare. Chissà che presto non riesca a ridare una ventata di originalità nel settore difficile (e sempre più deludente) del game show e del quiz in casa Rai. Magari nell’immediato futuro. Ringraziamo Jocelyn per la collaborazione.
Quali sono i peggiori programmi attualmente in onda sulle reti generaliste?
Purtroppo sono tanti. Il problema centrale è la corsa all’Auditel, cosa che fa in modo che tutto sia uguale. Un vero appiattimento dal basso. Alcuni esempi sono i programmi che nascono dal genere reality, dove la volgarità è regina e dove gli spettatori vengono resi guardoni. Una lista di titoli sarebbe infinita. Il fatto vero è che non sono contrario ai reality in sé, ma alla loro volgarità, al gossip inutile. Il pubblico in questo modo diventa passivo.
E i migliori?
Sono davvero pochi i programmi originali. Posso farti alcuni esempi: “Che tempo che fa”, “Il senso della vita” e “Markette”.
Apocalisse. Conduttori (o conduttrici) che salveresti e quelli sacrificabili.
In tv il vero problema sono i programmi, non i suoi conduttori, e ce ne sono molti di capaci: Gerry Scotti, Carlo Conti, Pippo Baudo, Gabriella Carlucci, Emanuela Folliero. Secondo me sono tutti sulla stessa linea. L’unico che si distingue è Fiorello: lui più che un conduttore è un vero show man.
Quali sono i migliori programmi nella storia della tv italiana?
Non vorrei peccare di immodestia, ma tra i migliori programmi mai fatti in Italia ce ne sono alcuni miei: La caccia al tesoro, Il grande gioco dell’oca, Il Milionario, Se fossi Sherlock Holmes.
I tuoi programmi preferiti (oggi) sulle reti satellitari?
Law and Order SVU, la prima stagione di Ugly Betty, tutte le stagioni di CSI, e Stargate. Sui format prodotti in versione italiana sul satellite, anche lì, c’è una povertà sconcertante. Low budget always…
C’è programma straniero che ti piacerebbe vedere realizzato in Italia?
Mi piacerebbe vedere di nuovo in tv i miei programmi. Ma alla fine preferisco così, sono felice comunque. In Italia non c’è rispetto per l’autore, che non viene considerato. E il regista, ancora meno.
Dalla tv vista da Jocelyn alla tv fatta da Jocelyn. Che tipo di televisione fai?
Una televisione che dà sempre qualcosa allo spettatore. In generale, che sia cultura, informazione o semplicemente sentimenti ed emozioni, l’importante è non porsi mai in cattedra.