La tv in musica 2010: ‘A night like this’ di Kalispéra, Vieni via con me e tante altre
I programmi che stiamo vedendo durante queste Feste danno un’ulteriore conferma di quanto la colonna sonora faccia la differenza, anche in tv che sembra condannarla all’estinzione per i tempi sempre più stringati. Un Solo per amore di Monica Setta, che ha per sigla Feel di Robbie Williams (sembrando un Al posto tuo qualsiasi), o un
I programmi che stiamo vedendo durante queste Feste danno un’ulteriore conferma di quanto la colonna sonora faccia la differenza, anche in tv che sembra condannarla all’estinzione per i tempi sempre più stringati. Un Solo per amore di Monica Setta, che ha per sigla Feel di Robbie Williams (sembrando un Al posto tuo qualsiasi), o un Adamo e Eva che celebra la coppia vincitrice sulle reiterate note di I will always love you (già soundtrack di Adesso sposami), aprono subito un immaginario inequivocabilmente cheap. Per non parlare della banale sigla di 24mila voci, ispirata ai datati baci di Celentano.
Poi ci sono le sigle che ti entrano in testa, più o meno autoprodotte, e favoriscono la fidelizzazione a uno show. Perciò, mi va di segnalare dieci motivetti che mi hanno personalmente accompagnato in quest’anno catodico. Non tutti riconducono a trasmissioni di successo, eppure è piacevole sottolinearne la valenza azzeccata in termini di racconto e rispecchiamento identitario del prodotto.
A queste proposte potreste aggiungerne altre nei commenti. Per ora è aperto un game, in cui potrete esprimere le vostre preferenze sulle musiche da me segnalate.
La sigla di Kalispéra – A night like this di Caro Emerald: è la sigla più martellante del momento. Melodia dal sapore lounge-retrò, avvolgente, perfetta per incarnare il concept del salotto signoriniano.
La sigla di Vieni via con me – Vieni via con me di Paolo Conte. Una trasmissione costruita su un nobile titolo musicale, evergreen eppure da riscoprire. Quando la musica è l’idea e viceversa.
La sigla di Alisa (Segui il tuo cuore) – Million Miles di Reamonn. Accattivante, seduttiva, la trama sonora perfetta per gli intrighi da soap.
La sigla de Il più grande Italiano di tutti i tempi – Mai più brutto programma votato al flop ha avuto una sigla così monumentale e da kolossal. Non sembrava neanche di stare su RaiDue, a sentire dalla musica di sottofondo.
La sigla di CentoxCento – Finalmente un quiz che torna ad avere un jingle allegro e spensierato, oltre che “cantato”.
La sigla di Domenica Cinque – Quelli belli come noi delle gemelle Kessler. Quel tocco di vintage che non guasta, restaurato in chiave moderna, ha finalmente restituito la sigla alla domenica pomeriggio.
La sigla di Cosmo – Il telefilm che entra nella filosofia di RaiTre. Con un orecchio a Fringe, il magazine di Gregorio Paolini si è distinto per la confezione, musicale oltre che visiva.
Lo stacchetto del Maestro Sabiu a Sanremo – Ispirato innegabilmente a Hoppìpolla dei Sigur Ros, lo stacchetto dell’orchestra del maestro Sabiu, “ballonzolato” da Antonella Clerici, è stato un cult musicale dell’anno televisivo.