La TV fa 70 è La Noia total
Tanto talk show e poco varietà nella serata dedicata ai 70 anni della tv, La TV fa 70, condotta da Massimo Giletti su Rai 1.
I 70 anni del servizio pubblico televisivo avrebbero meritato una celebrazione migliore. Anzi, avrebbero meritato una celebrazione.
Quello a cui abbiamo assistito questa sera su Rai 1, con La TV fa 70, serata condotta da Massimo Giletti, è stato sostanzialmente un “non” evento, una commistione tra (tanto) talk show e (poco) varietà, decisamente non riuscita.
Il problema principale di questa (fortunatamente) serata unica è che è venuta a mancare, in primis, proprio la percezione di evento. Non è bastata, infatti, la durata “sanremese” che, tra l’altro, ormai, non fa neanche più notizia.
Quella che abbiamo visto è stata essenzialmente una serata lenta, priva di guizzi, tediosa, mancante soprattutto di una narrazione (che se fosse stata anche solo da un punto di vista temporale sarebbe andata bene) e di un racconto, con citazioni e spezzoni scollegati e inseriti confusamente e con una post-produzione a tratti davvero inguardabile, tra risate da sit-com, che neanche in un episodio di Otto sotto un tetto, e collegamenti raffazzonati incollati alla come viene, viene.
Una serata che, già all’inizio, ha voluto cavalcare l’onda dell’ultimo Sanremo dei record di Amadeus, con quest’ultimo presente nel primo blocco e l’esibizione di Angelina Mango con La Noia (canzone emblematica, vista la serata) quasi per andare sul sicuro, prevedendo la non riuscita della serata.
A proposito di post-produzione, realmente imbarazzante (i più giovani direbbero cringe), il lungo momento in cui abbiamo visto Massimo Giletti fingere di interagire con un intervento registrato di Fiorello: pochi ma lunghi minuti nei quali abbiamo visto un conduttore parlare praticamente con un filmato. Senza contare, poi, alcuni interventi di Renzo Arbore appiccicati alle esibizioni di Laurito/Luotto/Soldano e Colapesce Dimartino. I 70 anni della TV avrebbero meritato francamente di meglio.
Lanciata come una serata dedicata ai 70 anni del servizio pubblico televisivo, La TV fa 70 ha concesso anche uno spazio a Mediaset, con un’intervista a Maria De Filippi (in collegamento nello studio di Amici…) e un filmato dedicato a Striscia la Notizia (che fa il pari con Striscia che pubblicizza la Rai…). Da qui, sorge spontanea una domanda: era una serata dedicata alla Rai o dedicata alla tv in generale?
L’autocelebrazione di Massimo Giletti ha fatto il resto. Dalla citazione di Venditti nell’anteprima, con Piero Chiambretti anche lui tornato da poco in Rai (“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi, poi ritornano”) al tormentone spassosissimo, leit-motiv della serata, di Giletti conduttore di Sanremo 2025, tra Amadeus che dispensa consigli e Chiambretti che fa addirittura l’annuncio “ufficiale”.
Giletti ha depotenziato gran parte degli ospiti, costruendo attorno a loro una puntata speciale di un qualsivoglia talk show, con domande, tra l’altro, a volte inadatte ad una serata che doveva essere semplicemente una festa e non un programma di approfondimento, ricordi che li hanno valorizzati meno di quanto avrebbero potuto e aneddoti già noti.
Una conduzione sbagliata in una serata concepita in modo sbagliato. Un varietà, anche vecchio stile, più asciutto e meno verboso, sarebbe stato una cornice adatta per festeggiare questi 70 anni. In una serata messa in piedi in questo modo, anche le ospitate “contemporanee” di Angelina Mango, Noemi, Gaia, Claudia Gerini, Colapesce Dimartino, Francesco Gabbani sono apparse quasi illogiche.
Una serata che, per concludere, non è mai decollata, che arriva a pochi giorni dallo speciale dedicato a Maurizio Costanzo dove, invece, è stato realizzato un bel lavoro di racconto. Il paragone fresco non giova affatto a La TV fa 70.
Un’occasione davvero buttata, dove un Paolo Bonolis, ad esempio, sarebbe stato una scelta più confacente ad una serata celebrativa di questo tipo.
Di questa serata, rimane solo il piacere di aver visto a lungo Pippo Baudo, protagonista anche di un bel momento con Giorgia, e poco altro.