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La tv del 2008. I voti di TvBlog

E così, cari lettori, cominciamo con lo speciale Amarcord 2008 di TvBlog. Da ora fino a notte proporremo i migliori post del 2008 – ovviamente a nostro giudizio -, o quelli riguardanti gli eventi che riteniamo televisivamente più rappresentativi dell’anno passato.Ma prima, passiamo in rassegna l’annata appena conclusa, con i voti della nostra redazione (quelli

31 Dicembre 2008 15:20


E così, cari lettori, cominciamo con lo speciale Amarcord 2008 di TvBlog. Da ora fino a notte proporremo i migliori post del 2008 – ovviamente a nostro giudizio -, o quelli riguardanti gli eventi che riteniamo televisivamente più rappresentativi dell’anno passato.

Ma prima, passiamo in rassegna l’annata appena conclusa, con i voti della nostra redazione (quelli che mancano, cercheremo di strapparli con l’inizio dell’anno nuovo). Il mio voto è l’ultimo, dopo il salto. Concedetemi questo piccolo vezzo.

Corbetz: Ho potuto vedere la tv italiana solo nel periodo Gennaio – Agosto 2008 e la mia impressione e’ che le cose siano ancora un po’ troppo ferme. Paura di sperimentare? Poche nuove idee? Luoghi comuni, ma prendo atto che le cose stanno cosi’. Per il 2009 non mi aspetto grandi cambiamenti, ma sono sempre pronto a farmi stupire: la speranza e’ l’ultima a morire. Intanto butto un occhio alla tv americana… Buon anno a tutti i lettori! Voto numerico: 7, ma solo di incoraggiamento.

Debora: La tv del 2008 non merita più di 6, una sufficienza guadagnata grazie a qualche sperimentazione (ma è ancora troppo poco) e al redivivo genere dei reality. Tutto il resto odora ancora di vecchio, stantio e solo una vera e propria rivoluzione potrebbe portarla su buoni livelli.

Hit: Il 2008 si sta per chiudere. Un anno che dal fronte televisivo ci ha consegnato esperimenti più o meno riusciti (voto 5,5), riproposte di format passati che hanno fatto ancora una volta centro (voto 7) e programmi amarcord che cogliendo furbescamente nella valigia dei ricordi personali del pubblico, hanno raccolto risultati più che buoni (voto 8,5). Ma nello scorso autunno televisivo abbiamo anche visto il ritorno di fiamma di un genere televisivo che sembrava essersi assopito su allori passati, parliamo del reality (voto 8), e precisamente dell’Isola dei famosi edizione numero 6 per quanto riguarda casa Rai e “La Talpa 3” per quello che riguarda casa Mediaset.

Kaos: Voto: 6 e mezzo. La tv nel 2008 non ci ha riservato particolari sorprese. Non ci ha stupito, non ha fatto particolari salti in avanti in termini di modernità. Ha ristabilito, dopo qualche tempo di totale sbaraglio, un nuovo equilibrio che rigetta di nuovo le fondamenta nella tradizione del passato. Un ottimo punto di partenza perché il 2009 possa essere più innovativo, più fresco e con un linguaggio che parli (davvero) alle nuove generazioni.

Lord Lucas: Voto: 8. Una programmazione più competitiva e meno prevedibile del passato. Più sfide tutte da giocare in daytime. Conduttrici come Barbara D’Urso pronte a fare un passo indietro per ritrovare il contatto col pubblico, un’Antonella Clerici in grande forma. Qualche riserva su fiction Mediaset poco azzeccate e su conduttrici alle prime armi pompate più del dovuto.

Notuno: Voto 5. Un 2008 che avrebbe potuto essere un anno di riscatto per la Tv nostrana, ma le produzioni che puntano all’innovazione sono ancora pochissime. La moltiplicazione delle serate per gli stessi programmi, un esempio su tutti Parla con me, stiracchia le cose buone e fa crescere gli sbadigli. Poca la voglia di rischiare, il meglio viene da trasmissioni collaudate che puntano più sulla divulgazione che sull’intrattenimento e dalle ormai consuete serie tv provenienti dagli USA. La grande delusione? La bocciatura auditel del One-woman-show della Cortellesi.

Paolino: Se la crisi -quella vera- pare sia alle porte, la tv ha già dato, con un 2008 fatto di poche, pochissime novità e molta nostalgia: per quanto bello sia ricordare “I Migliori Anni” o essere consapevoli che siamo tutti un po’ “Pazzi per la tele”, forse sarebbe ora di guardare avanti, con un po’ più di coraggio. Non solo da noi, dove i pochi esperimenti che ci sono stati si sono rivelati dei flop sia nei contenuti che negli ascolti (ci voleva più “Fantasia” per la “Terapia d’urgenza”, forse?): prendete molti nuovi telefilm made in Usa, remake o spin-off di vecchie serie o, peggio, dal sapore di già visto: che fine hanno fatto i fenomeni di qualche anno fa? Non a caso, nel farvi i miei migliori auguri per un ottimo 2009 -con un palinsesto meno ballerino per i telefilm- , vi ripropongo la mia opinione su una “novità” americana: “90210”.
Il mio voto: 6.

Share: Il mio voto a questa stagione televisiva è 6. Sufficienza risicata poichè in prime time non ho visto grandi programmi degni di nota e soprattutto importanti novità se non show consolidati che hanno confermato il loro successo e qualche fiction che, seppur di successo, si sono confermate stantie rispetto al panorama internazionale. Meglio nel daytime dove si è effettuata una certa sperimentazione riuscendo a creare delle alternative alle proposte esistenti come Mattino Cinque o Pomeriggio Cinque che anche se non hanno superato la concorrenza ormai pluriennale della Vita in Diretta e di UnoMattina, hanno acceso la rete in momenti in cui andavano in onda solo film stravecchi o tvmovies tedeschi. Speriamo che il prossimo passo sia la sperimentazione di un’alternativa al sabato e alla domenica mattina.

Malaparte: lo sapete, io sono quello cattivo. Il mio voto è 5-.
Un’insufficienza piena che vado a motivare, non temete. Un’insufficienza piena per una televisione che non sa mai stupire, che non solo non insegna (anche perché ormai non deve più farlo, d’accordo) ma che non si rinnova, non è meritocratica, non sperimenta e non innova. Crescono i reality, e sembra una follia. Trionfa il vecchio. Floppano gli eventi. Spariscono le buone idee (il Qualitel, per citarne una), compaiono quelle aberranti (su tutte, il banner del nuovo programma di Chiambretti, con la manina che cancella i vari loghi. Grave, non solo perché è grafico, ma perché è addirittura sonoro, e lo mandano persino durante i film). L’informazione è sempre più confusa e gli approfondimenti approfondiscono le opinioni piuttosto che sviscerare i fatti. I soldi mancano, la crisi c’è e gli spettacoli sono sempre meno spettacolari. La fiction non osa, e le responsabilità sono un po’ di tutti, inutile cercar capri espiatori. Insomma, la televisione del 2008 mi è sembrata specchio di un paese cupo, incupito e involuto, un paese che non premia i suoi figli migliori e che tende al ribasso, alla mediocritas mai aurea, alla non-competizione. Difficilmente si può fare peggio.