Home Notizie La tv chiede più faccia a faccia politici

La tv chiede più faccia a faccia politici

Alcuni giornalisti italiani, quelli dal pedigree televisivo lungo un chilometro, iniziano a smaniare perché vorrebbero una tv più all’americana, fatta di incontri in stile “faccia a faccia” che possano essere sia informazione sia show. L’esigenza è emersa da un convegno tenuto qualche giorno fa:”Faccia a faccia, democrazia, parcondicio”, incontro che si è tenuto nell’ Aula

di marina
pubblicato 1 Febbraio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 18:56


Alcuni giornalisti italiani, quelli dal pedigree televisivo lungo un chilometro, iniziano a smaniare perché vorrebbero una tv più all’americana, fatta di incontri in stile “faccia a faccia” che possano essere sia informazione sia show. L’esigenza è emersa da un convegno tenuto qualche giorno fa:”Faccia a faccia, democrazia, parcondicio”, incontro che si è tenuto nell’ Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano, a cui hanno preso parte anche Antonio Di Bella, direttore di RaiTre, Gianni Riotta, direttore de Il Sole24ore e Enrico Mentana.

Secondo un sondaggio di Sky Tg24, l’83% dei telespettatori gradirebbe duelli televisivi, attualmente quasi impossibili, perché vincolati alla legge sulla Par Condicio che da strumento di tutela si è trasformata in una gabbia mediatica. Secondo Emilio Carelli oltre, alla già citata legge vi è anche un altro fattore che impedisce che in Italia sfondi il modello di confronto, potremmo dire all’anglossassone:

Per l’indisponibilità del candidato che in quel momento della campagna elettorale si sente più forte, e che quindi ritiene che potrebbe solo perderci partecipando ad un confronto televisivo con l’avversario.

Insomma, proprio il confronto diretto, che garantirebbe una sana dialettica politica viene invece ritenuto “perdente” e a rischio voti di gradimento. Per Carelli però su Sky Tg24 la linea editoriale sarà diversa e dice:

In Italia il faccia a faccia non si è ancora affermato come costume democratico, come diritto consolidato degli elettori, come strumento in più di valutazione per quando poi saranno da soli a scegliere nell’urna per chi votare.
Ma per SkyTg24 il tema è diventato un punto qualificante della nostra linea editoriale. Come sapete il nostro telegiornale ha cercato di affermarsi sin dall’inizio come Tg indipendente dai partiti politici, cercando di fare una informazione obiettiva e di qualità. Ci siamo candidati in passato ad ospitare il faccia a faccia e ci continueremo a candidare perché crediamo nell’importanza del confronto. Un confronto che deve avvenire sui temi che toccano da vicino i cittadini come la crisi economica, l’occupazione, la qualità della vita, le riforme che il Paese attende.

Dopo il salto il servizio di Sky Tg24 sulla attuale situazione dei confronti televisivi “faccia a faccia” in tv.

Enrico Mentana, uno dei pochi autori di un faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Achille Occhetto nel 1994 ha rilevato:

Io ho potuto fare le domande che volevo. Oggi una pioggia di regole lo ha reso una cosa diversa da un programma televisivo. Tra l’altro c’é la complicità dei giornalisti che mettono pure la loro faccia anche a costo di perderla.

Infine, secondo Antonio Di Bella, direttore di Raitre la situazione in Italia è resa complicata anche dal:

bipolarismo imperfetto.Tanti anni fa avrei voluto fare un confronto tra i candidati sindaci di Milano, Aldo Fumagalli e Gabriele Albertini, ma l’allora presidente della commissione di vigilanza mi disse che avrei sollevato solo problemi in quanto oltre ai due principali ce n’erano altri in corsa.

[Via | Il Salvagente, Prima OnLine]
[Foto | Tg24]