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La tetra introduzione di Tetris

Nella puntata di ieri sera di Tetris, l’introduzione di Luca Telese aveva la messa in scena che vedete: Telese circondato da due inquietanti figuri che indossano una divisa quantomai evocativa – li chiama, in studio, i gendarmi della par condicio, e dice che sono loro i padroni del programma -, candela accesa e voice over

pubblicato 11 Marzo 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 17:43


Nella puntata di ieri sera di Tetris, l’introduzione di Luca Telese aveva la messa in scena che vedete: Telese circondato da due inquietanti figuri che indossano una divisa quantomai evocativa – li chiama, in studio, i gendarmi della par condicio, e dice che sono loro i padroni del programma -, candela accesa e voice over che parla del “bavaglio” all’informazione. E che inizia così (il video integrale si può vedere sul blog ufficiale di Tetris):

Da oggi, fino alla fine della campagna elettorale, il nostro programma è costretto a approfondire solo temi di stretta attualità, di economia, di cultura, ma non può trattare argomenti legati alla politica e alla campagna elettorale.

Le due possibili alternative per il programma erano, ricorda la voice over, uniformarsi alle disposizioni e dibattere di temi politici invitando in studio, secondo regole aritmetiche, tutte le liste, tutti i candidati di tutti i partiti e di tutte le regioni, snaturando la linea editoriale del programma e, ovviamente, offrendo un pessimo servizio allo spettatore – riuscite a immaginarvi che circo? – oppure continuare a andare in onda regolarmente senza poter citare politici e candidati – la cosa, converrete cari lettori, continua a avere dell’incredibile – continuando a fare informazione.

Stiamo subendo una violenza, dice Telese. E la violenza la stiamo subendo in quanto in televisione non si può più parlare di tutto. Sempre in apertura di trasmissione, il conduttore ricorda che fra pochi giorni il TAR del Lazio dovrà discutere il ricorso di La7 e SKY per poter tornare a parlare senza vincoli e senza bavagli.

Il che, credete pure, al sottoscritto appare condivisibile e sottoscrivibile – e ci si augura che sia lo stesso per voi lettori.

La trasmissione prosegue, ospiti in studio Paolo Mieli, Giovanni Sartori, Maurizio Belpietro, Gian Arturo Ferrari, Claudio Velardi, Gianni Barbacetto, Roberto Arditti. E seguendola si capisce bene quali acrobazie si debbano fare per evitare di parlare di politica in un programma di attualità e approfondimento.

Tutto è politica, persino scrivere che c’è il bavaglio all’informazione è politica. E il fatto che politica sia diventata una parola proibita – in televisione come nella società civile – non è un evento positivo. Anzi, è estremamente preoccupante.

La7