Home La Talpa La Talpa è tornata ma non è quella che ricordavamo. E l’assenza della diretta disinnesca ogni pathos (recensione)

La Talpa è tornata ma non è quella che ricordavamo. E l’assenza della diretta disinnesca ogni pathos (recensione)

Chi è la Talpa? Ma, dopo aver visto la prima puntata, verrebbe da chiedersi “Dove è la vera Talpa?”. Senza diretta e con prove ‘loffie’ il reality game rischia di perdere la sua identità

6 Novembre 2024 01:25

Per i nostalgici de “La talpa“, la bella notizia è che il programma ha finalmente trovato il terreno sul quale tornare. Sempre per loro, però, la brutta notizia è che – almeno dalla prima puntata – del reality game che ha infiammato e appassionato milioni di spettatori, è rimasto poco e nulla.

Niente Yucatan, Kenya o Sudafrica. Per la quarta edizione del programma, siamo rimasti in Italia, più precisamente a Civita di Bagnoregio per la prima prova mostrata in questa puntata. Nulla di male, andava bene anche Chivasso, Ramazzano le Pulci o Scopello. Non per forza bisogna andare oltreoceano per riportare in vita un reality game. Ancora di più se il primo gioco consiste nello stare al centro di una piazza deserta, legati con delle corde, e cercare di liberarsi in un breve tempo per aprire uno scrigno. Non esattamente quelle prove mozzafiato che uno si aspetta. Chissà se qualcuno, in zona, girando il sugo, ha assistito alla registrazione dalla finestra della sua cucina.

La talpa ha cambiato pelle, nel corso di questi anni di assenza. Era il 2008 quando andava in onda l’ultima puntata condotta da Paola Perego. Franco Trentalance usciva allo scoperto rivelando di essere lui la Talpa, con un pathos palpabile in studio e l’empatia assoluta della conduttrice che, chiaramente, si divertiva e si appassionava allo show, puntata dopo puntata.

Nell’edizione 2024 della Talpa, la conduttrice è cambiata ed è Diletta Leotta e la diretta è stata abbandonata per un programma già registrato, cucinato e pronto per la messa in onda. E proprio questo secondo punto è il vero problema.

Un reality (che sia game o meno) necessita della diretta. L’unica eccezione è dettato da Temptation Island che vanta un accattivante montaggio ma che non può avere un appuntamento settimanale live dove Filippo Bisciglia intervista i concorrenti chiedendogli “Allora, come va? Stai pensando al tradimento? Hai limonato con la tentatrice?“. Perderebbe il senso stesso del sentirsi “liberi” nonostante le telecamere presenti e sarebbe una forzatura di un percorso che non ha bisogno di confronti esterni.

Ma La Talpa NON è Temptation Island.

In questa Talpa 2024, l’assenza di uno studio, di una diretta e del pubblico presente, azzoppa il progetto. L’inizio del programma – con Diletta Leotta che entra nella Corte delle Spie (alias, il giardino davanti alla villa) e i concorrenti seduti su uno sgabello, uno accanto all’altro – sembrava la sala d’attesa del dentista o l’esame di scuola guida. Con gli stessi protagonisti che si battevano le mani tra loro, durante una clip e l’altra del programma. Applaudiamoci noi per fare un po’ di rumore…

Auricolare o meno che sia, quello è il problema minore, Diletta Leotta, in splendida forma, fa il possibile per cercare di smuovere le acque, di creare interazione tra i concorrenti e per insinuare il dubbio di chi sia la Talpa. Ma è inevitabile il paragone con la precedente conduzione, quella di Paola Perego. Un po’ come quando Alessia Marcuzzi prese il posto di Simona Ventura all’Isola dei Famosi. Certi volti (nonostante la Perego abbia condotto “solo” tre edizioni) sono associati come un marchio al progetto. Se però, a questo cambiamento di forza maggiore (la Perego ora è in Rai) viene levata persino la diretta, allora il rischio “Tilt” è dietro l’angolo.

Da anni i fan aspettavano il ritorno del programma, più volte annunciato e poi sempre rimandato. Riproporlo in una nuova versione – con evidenti limiti – è come promettere a qualcuno – per mesi e mesi – un weekend da sogno in spiaggia e portarlo all’Idroscalo. Va anche bene eh, però non è quello che uno si aspettava.

Le sfide di questa prima puntata, poi, non avevano il sapore delle prove alle quali eravamo abituati. La prima, slegarsi da una corda per aprire un baule, è già stata accennata. La seconda – la grande prova di puntata (sic!) – sembrava un incrocio tra una sfida alla Ciao Darwin e una dell’Isola dei Famosi: prendere una moneta tra le fiamme (con guanto ignifugo), correre tra vampate di fuoco e salire su una rete per gettare la moneta dentro una bocca di cartapesta. Mancava solo il “Non cincischi, vada!” alla Bonolis e il quadro era completo.

L’assenza della diretta toglie ogni possibile imprevisto, ogni reazione fuori programma. In un “game” registrato, tutto viene perfettamente confezionato e non si percepisce la naturalezza dell’emotività. Può essere giustificata solo per ovvie esigenze (come anche per Pechino Express). Ma se, per occupare quasi tre ore di una prima serata, ci si ritrova spesso seduti in ‘sto giardino a commentare clip, chiedere a ripetizione “Chi sarà mai la Talpa“. il reality game diventa pericolosamente un talk show. Mettiamoci pure un plastico a sto punto…

I primi venti minuti del programma, poi, si è strutturata con la presentazione “on the road” dei concorrenti con relativa carta di identità per spiegare e illuminare il pubblico su professione e segni particolari. Poi, sempre sugli sgabelli, PER DIECI VOLTE, la domanda di rito “Sei tu la talpa?” e PER DIECI VOLTE la risposta negativa.

Ma dai?

Il ritmo, l’imprevisto, il pathos e le interazioni live erano gli ingredienti chiave di questo programma. Era da anni che il pubblico lo aspettava. Stasera, accesa la tv, si è trovato di fronte ad una versione 2.0 che non era necessaria. Se un format funziona e ha sempre funzionato in un certo modo, perché cambiarlo?

Un esempio. Nel finale, stasera, Marco Melandri ha allegramente speso i 14.500 euro guadagnati in gruppo dalle prove per non rischiare di uscire dal gioco. Abbiamo visto qualche reazione stizzita, parecchio stupore. Ma – e questo è solo uno dei possibili casi – avete in mente quanto sarebbe stato più real(ity)e assistere – in diretta – alle reazioni, interpellare i compagni di gioco, puntare proprio su questa decisione impopolare? Invece no, montaggio, qualche battibecco di pochi secondi… e ciao core.

La prima puntata ha visto principalmente due concorrenti emergere e distinguersi: Marina La Rosa e Gilles Rocca.

Non sono venuta per cercare nuove amicizie” ha ammesso beatamente lei, davanti ai suoi compagni. Schietta, diretta, spesso scomoda perché senza filtri, Marina si conferma “la concorrente ideale” da reality. Gilles Rocca, pronto alle prime polemiche, a sua volta, sa come creare reazioni e rendersi protagonista (o egoriferito, come direbbe sempre Marina).

Chissà dove si è nascosta in tutti questi anni, finalmente è tornata. Nessuno sa chi è nemmeno io, sappiamo solo che c’è, ed è La Talpa“. Così ha esordito Diletta Leotta nei primi minuti di questa prima puntata.

Noi non sappiamo dove si sia nascosta ma quello che è certo è che questa non è la vera talpa.

Che sia la Talpa 2024… la talpa di se stessa, sabotandosi? (il gioco di parole era inevitabile).

Canale 5La Talpa