La Strana Coppia Grillo & Vespa: L’analisi di Carlo Freccero per TvBlog
Carlo Freccero analizza per TvBlog, l’intervento di Beppe Grillo a Porta a Porta
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La strana coppia Grillo e Vespa
di Carlo Freccero
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Dopo il declino del talk show politico, abbiamo assistito ieri sera ad un evento, una grande cerimonia mediatica che ha coagulato ed ottenuto risultati degni del calcio (oltre 4 milioni di telespettatori a mezzanotte ed il 27% di media). Censurata la satira con il celebre editto bulgaro, l’assalto alla politica rinasce in una nuova forma spettacolare: il duello finale tra opposizione e conservazione, ritualizzato in uno spettacolo evento, in cui i ruoli sono interpretati dal grande conduttore e dal politico dello schieramento avverso.
Oggi proviamo orrore di fronte ad ogni forma di violenza verbale, mentre da tempo non proviamo più nessuna indignazione di fronte alla violenza sociale. Per lungo tempo la politica ha avuto nella satira il suo unico elemento di critica: ricordo la critica militante dei fratelli Guzzanti, la satira surreale di Luttazzi, per cui ad un certo tempo subii un’epurazione. Censurata la satira con l’editto bulgaro, l’assalto alla politica rinasce in una nuova forma spettacolare: il duello finale.
Questo evento era già andato in onda e con i medesimi spettacolari risultati di audience, con la partecipazione di Silvio Berlusconi a Servizio Pubblico ed è stato replicato con la partecipazione di Grillo a Porta a Porta. L’impatto mediatico nasce dall’ eccezionalità dell’incontro, ma anche dalla scelta di sublimare, in senso spettacolare, l’ostilità espressa in anni di reciproca opposizione, di battute al vetriolo, di inchieste giornalistiche. E’ l’incontro di due amici-nemici che, staccata la spina dell’emotività, duettano in una sorta di interpretazione o remake della “Strana Coppia”.
Berlusconi, che prima di essere un politico è sempre stato un grande intrattenitore, si è fissato nella memoria collettiva, spolverando la sedia di Travaglio. Grillo e Vespa hanno duellato soprattutto per prendere e conservare la parola, però, come tra vecchi colleghi che si ritrovano dopo tanto tempo e tante reciproche schermaglie. Ma è stato anche un dialogo tra sordi. Si è capito perché Grillo non va ai talk: non può rispondere a domande che non corrispondono ai suoi contenuti. Le domande sono standard e interne ad una logica binaria, all’interno a loro volta di un discorso unico, che non ammette differenze, se non come folclore o ideologia.
A certe domande non si può rispondere, ma solo contestare la domanda, per questo anche con Vespa, come già con Renzi, Grillo si dichiara disposto non al dialogo, ma al monologo. Prima di entrare in trasmissione, Grillo aveva già organizzato uno show nei corridoi della Rai. Si è presentato con un plastico, ha intrattenuto i giornalisti presenti con i suoi soliti paradossi, sapendo poi che avrebbe dovuto recitare il ruolo del “bravo ragazzo” moderato e con il tono accomodante della voce. Grillo ha teso accreditare prima di tutto il suo ruolo di contenitore del malcontento politico. Senza di lui, dice, avremmo in Italia i veri nazisti di “Alba dorata”.
Del resto è incredibile che la stampa prenda sul serio quello che, nello stile comico al vetriolo di Grillo, sono evidentemente semplici battute. E’ ancora più paradossale che Renzi ritenga necessario intervenire, sottolineando che su certi temi non si scherza. A forza di contenersi, di non scherzare, di non fare un uso criminale del mezzo televisivo, il pensiero critico si è sopito da tempo. Ben venga allora la versione spettacolare di Grillo che forse, riesce a far riavvicinare a certe problematiche, il grande pubblico. Grillo manca di teoria, ma nel deserto attuale della politica, anche il suo intervento può essere meritevole.
Carlo Freccero
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