La stagione della caccia: la conferenza stampa del 21 febbraio 2019
La conferenza stampa de La stagione della caccia.
-
12:45
Inizio conferenza. Eleonora Andreatta: “L’anno scorso, per l’inizio della collana dei romanzi storici, era venuto lo stesso Camilleri ad inaugurare questo filone di adattamenti. All’epoca, lui disse che, per lui, era un’emozione particolare. Con l’ottimo esordio de La mossa del cavallo, questa collana si arricchisce di un nuovo film. Questi racconti del passato hanno grande capacità di attrazione. Sono storie che hanno libertà di immaginazione, di registri e di toni e che traggono spunto dalla realtà. Questa storia mescola diversi generi: c’è un filo giallo, di mistero, un giallo che diventa anche noir ma c’è anche la grande saga familiare. Raccontiamo tutto con un tono tragicomico, ricco di ironia. Il passaggio da un registro all’altro appare assolutamente naturale, sia nel libro di Camilleri che nel film diretto da Roan Johnson che, per la prima volta, lavora con la Rai. Il lavoro che abbiamo fatto con Palomar è stato sulla qualità, lavoro che Palomar sempre garantisce”.
-
12:50
Carlo Degli Esposti: “Il fatto che Andrea ci abbia dato fiducia sui suoi romanzi storici, la cosa più preziosa che lui ha scritto, è stato un grande onore e una grande responsabilità. Abbiamo messo le mani su un romanzo dalla struttura complessa e complicata. Camilleri, nei romanzi storici, ha fatto un lavoro di struttura letteraria che noi non abbiamo alterato. E’ una cosa a cui lui tiene e a cui anche noi teniamo. Con dei bravi registi, protagonisti e sceneggiatori, il gioco viene da solo. Vado molto fiero di questo gruppo, perché tutte le volte è la squadra che deve affrontare il campionato. Vedremo se vinceremo”.
-
12:55
Roan Johnson: “La proposta di questo film è arrivata a sorpresa ed è stato un regalo che mi ha fatto la Rai e la Palomar. E’ un romanzo originale e profondo che mi ha subito entusiasmato. Capire il mondo di Camilleri e della Sicilia reinventata da lui è stata un’avventura molto bella. Io ho vissuto la Sicilia solo da turista. Con questo lavoro, invece, ho dovuto leggerla e tentare di capirla. Dentro questa terra contraddittoria, c’è una chiave di lettura che riguarda tutta l’Italia, una chiave contemporanea anche se stiamo parlando del 1880. I personaggi di Camilleri non sono tagliati con l’accetta: nessuno è veramente buono, nessuno è veramente cattivo. Nessuno è protagonista, nessuno è antagonista. Questa sorta di narrazione è una risorsa meravigliosa. Questo romanzo mette insieme tanti toni diversi. Abbiamo provato a mettere insieme questa ricchezza, la cosa che mi ha sorpreso di più è il cast incredibile: non c’è un ruolo che avrei affidato a qualcun altro. Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra. Quando hai un cast del genere e un territorio così meraviglioso, ad un certo punto, mi sono accorto che mi stavo veramente divertendo. Sono stati mesi tra i più belli della mia vita”.
-
13:00
Tommaso Ragno: “Quando ho saputo che ero stato preso, mi è venuto il terrore perché non sono siciliano e non capivo quello che dovevo fare! Quando lo leggi, Camilleri è immediato, ma quando lo reciti, è estremamente complesso ed è una goduria per un attore. Ho vissuto in uno stato di trance. Temevo sempre che da un momento all’altro mi cacciassero! Ho lasciato ogni speranza a me che entravo! E’ stato un mese meraviglioso, ringrazio tutti quanti. Io non credo che ce l’avrei fatta senza Roan Johnson. Non so come sono riuscito a portarlo a termine!”.
-
13:05
Francesco Scianna: “La bellezza del mio personaggio è che si muove in un mondo irrazionale. Lo sforzo che ho fatto è stato quello di non giudicare niente di quello che lui stava facendo. Ho provato a capire i suoi traumi e le sue ferite. All’inizio, è spettatore di quello che la vita gli ha messo davanti, successivamente, inizia a dialogare con il dubbio di poter fare una cosa o non poterla fare e dialogare infine con un vero e proprio senso di onnipotenza. Roan ha suonato in me una nota profonda e abbiamo ascoltato il risultato. Alla fine, il suo è un auto-sabotaggio perché accetta il suo epilogo”.
-
13:10
Donatella Finocchiaro: “Finalmente sono una donna di Camilleri! Questo è un capolavoro di scrittura magistralmente adattato, diretto e anche ben interpretato dai burattini che siamo noi! Questi personaggi erano cesellati già dalla scrittura. E’ un film dove c’è tanto, c’è tutto. C’è l’emozione, il dramma, la tragedia, la morte e anche tanta comicità. Con Tommaso, non mi sono trattenuta dalla risate! E’ una comicità che veniva già dalla scrittura. Anche noi attori siamo rimasti “vittime” di questa storia. Il mio personaggio è una donna schiacciata nel letto dal marito! Perché doveva fare il figlio masculo!! Poi, questa donna esce fuori di testa ma non diciamo troppo… Questa donna, grazie alla follia, riesce ad essere una donna libera che riesce a dire basta”.
-
13:12
Miriam Dalmazio: “Ho interpretato ruoli intensi, fatto di carne, ossa ed emotività. Quando ho letto la storia, ho detto a Roan che non ci avevo capito niente! Roan mi ha aiutato molto, essendo mezzo “british”, mi ha consigliato di raccontare l’ascesa di una quasi Regina Elisabetta! Ho preso ispirazione da una serie nota. Il mio personaggio accetta tutto come se fosse divino, è una donna intelligente, quasi stratega. Lei si ribella alle regole stupide che gli esseri umani si impongono da soli. E’ un personaggio folle, troppo intelligente per me, è stato un viaggio quasi spirituale. Ogni volta che recito un personaggio scritto da Camilleri, mi insegna sempre qualcosa”.
-
13:14
Giorgio Marchesi: “Ringrazio Palomar e Rai, abbiamo parlato tanto di Sicilia ma io sono bergamasco! Quindi, ho detto subito sì senza pensarci un attimo. La Sicilia non l’ho vista tanto nella vita quindi ho lavorato di immaginazione, ho immaginato di vedere una terra e un’umanità completamente diverse, molto più calda ma anche venata di follia”.
-
13:16
Alessio Vassallo: “Interpreto un barone che vuole sposare sua cugina ma lei non è d’accordo. Lui accetta i soldi per non sposare la cugina. La scrittura di Andrea Camilleri è caratterizzata dall’importanza dei dettagli. Ad un certo punto, bisogna abbandonare la trama e concentrarsi sui personaggi. Ogni personaggio potrebbe avere un film a parte. Ogni personaggio è un mondo a parte. La scrittura e la sceneggiatura sono state fondamentale. La Sicilia di Camilleri non ha un solo colore. E’ la Sicilia vera”.
-
13:18
Alice Canzonieri: “Il mio personaggio vive fuori da Vigata, vive nelle campagne. Io sono di Vigata, vicino Ragusa, è la mia città. Ho creato un rapporto con Tommaso di affetto, tenerezza e simpatia, tutto questo grazie a Roan. Il mio personaggio viene presentato in un modo ma mostrerà un altro lato che vedrete”.
-
13:20
Roan Johnson: “Ormai dicono tutti che sono un regista consumato, ormai vedo già la parabola discendente della mia carriera! Francesco Bruni è stato il mio maestro al Centro Sperimentale ed è stato una specie di padre putativo per me, quando arrivai a Roma. Lo ringrazierò sempre. Io e Bruni abbiamo una filosofia: invece che tenere gli attori nel terrore, noi abbiamo la pretesa di creare un bel clima per tutti. Io non mi arrenderò mai a questa cosa anche se questo film non è una commedia. Anche nei film drammatici, si può essere gentili e non stronzi!”.
-
13:22
Roan Johnson: “La stagione della caccia mi ha veramente conquistato. E’ una stata una serie di botte di culo! E’ un romanzo che mi calza a pennello. Uno dei temi del romanzo è la follia e io sono un po’ pazzo!”.
-
13:25
Francesco Bruni: “Vorrei sottolineare che Camilleri è attento e molto geloso per quanto riguarda i suoi romanzi storici. In questa storia, dove il protagonista è il colpevole, noi abbiamo pensato ad un finale diverso, alla possibilità di un futuro tra lui e sua moglie. Andrea ha detto assolutamente no. Fine”.
-
13:27
Roan Johnson: “Abbiamo parlato con Camilleri e per me è stato un viaggio mitologico. E’ stato come andare da un oracolo. Ho visto per la prima volta Carlo Degli Esposti nervoso, nonostante sono 20 anni che ci va. E’ stato un dialogo molto bello perché praticamente mi ha detto di no a tutte le proposte! No, non è vero! Da regista, volevo un faro che mi guidasse nelle diverse scelte. La critica al patriarcato pervade tutto il film. Quando Camilleri mi ha dato la chiave del romanzo, ho avuto una sorta di guida durante le riprese”.
-
13:30
Andreatta: “Il film dell’anno scorso è stato il primo seme. E’ un percorso che vogliamo continuare. Sono bottiglie d’annata e Camilleri le concede con parsimonia”.
-
13:33
Fine conferenza.
Oggi, giovedì 21 febbraio 2019, a partire dalle ore 12, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del film tv La stagione della caccia, con Francesco Scianna e Miriam Dalmazio, diretto da Roan Johnson, in onda su Rai 1.
La stagione della caccia: il film tv
La stagione della caccia è un film tv tratto dal romanzo omonimo di Andrea Camilleri, con Francesco Scianna, Miriam Dalmazio, Tommaso Ragno, Ninni Bruschetta, Giorgio Marchesi e Alessio Vassallo, e con la partecipazione di Donatella Finocchiaro, scritto da Francesco Bruni, Andrea Camilleri e Leonardo Marini e diretto da Roan Johnson.
Il film tv è una produzione Palomar, in collaborazione con Rai Fiction, prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra con Max Gusberti.
La storia è ambientata nel 1880 e i protagonisti sono i nobili Peluso da Torre Venerina. A Vigata, il loro blasone conta ancora molto nonostante l’Italia sia unita da molto tempo e i Borbone sono solo un ricordo ma i componenti della famiglia cominciano a morire, uno dopo l’altro, dopo l’arrivo di un misterioso personaggio, Fofò La Matina, un giovane farmacista e figlio di un contadino che, molti anni prima, aveva lavorato per i Peluso.
La stagione della caccia: la conferenza stampa
TvBlog, magazine di Blogo, seguirà in tempo reale la conferenza stampa di presentazione del film tv La stagione della caccia, a partire dalle ore 12.
Durante la conferenza stampa, interverranno il cast e il regista del film tv.