La rivolta dei Reality
E’ la seconda volta che se ne parla. Gli autori dei reality americani non ne possono più, vogliono essere riconosciuti come sceneggiatori a tutti gli effetti, e come tali vogliono essere rappresentati dal sindacato apposito: lamentano condizioni di lavoro assurde, straordinari forzati e non pagati e scarsa considerazione per il loro lavoro. Questa volta la
E’ la seconda volta che se ne parla. Gli autori dei reality americani non ne possono più, vogliono essere riconosciuti come sceneggiatori a tutti gli effetti, e come tali vogliono essere rappresentati dal sindacato apposito: lamentano condizioni di lavoro assurde, straordinari forzati e non pagati e scarsa considerazione per il loro lavoro.
Questa volta la questione è seria: un gruppo di autori ha citato nientemeno che la Fox, dopo che in luglio la stessa sorte era toccata a CBS, ABC, WB e TBS.
Il superamento delle 40 ore di lavoro, il rifiuto a pagare gli straordinari e la falsificazione degli orari sui cartellini violerebbero le leggi sul lavoro della California. Nessun commento dalla Fox.
Ancora una volta – al di là della solidarietà nei confronti del lavoratore – tutto ciò dovrebbe far riflettere quei pochi che ancora si bevono il reality come sinonimo di tutto vero (nell’immagine, un frame da The Truman Show).
[Via Reuters]