La Repubblica delle Donne, processo a Baglioni per un “Festival di stronzate”: ‘Caramelle’ ha già vinto
Pierdavide Carone e i Dear Jack, ospiti di Chiambretti, sono rimasti sul politicaly correct. Ma Malgioglio e Iva Zanicchi, sul Festival di Sanremo e Claudio Baglioni, non si sono affatto risparmiati.
Si ritorna a parlare di una delle canzoni più discusse di questo Festival di Sanremo anche da Chiambretti, questa sera a La Repubblica delle Donne. Stiamo parlando della grande esclusa dalla kermesse canora: “Caramelle”, il brano dei Dear Jack con Pierdavide Carone che parla di violenza e pedofilia, temi caldi che da molti sono stati considerati la causa dell’esclusione della canzone dalla gara di Sanremo.
Dopo aver suonato live sul palco de La Repubblica delle Donne, rimangono a lasciarsi intervistare proprio le due voci di “Caramelle” Pierdavide Carone e Lorenzo Cantarini, attuale frontman dei Dear Jack, e nel gruppo dal 2012.
Piero Chiambretti lo chiede senza vergogna: “Perché è stata scartata la vostra canzone da Claudio Baglioni?”. Prende parola Carone che risponde “Penso sia stata scartata per noi, per la nostra brutta faccia. Avrei voluto cambiare la mia prima delle selezioni per Sanremo ma non ho fatto in tempo”. Aggiunge Cantarini: “Scopriremo soltanto a Sanremo, in base alle altre canzoni in gara, se fosse meglio fare partecipare anche noi oppure no. Quel che è certo è che a noi l’esclusione non tocca più di tanto”.
E se le parole dei due cantanti risultano decisamente poco credibili, perché essere esclusi da Sanremo in fondo non può far davvero piacere a nessuno, ci pensano però alcuni tra gli ospiti in studio a condividere le proprie opinioni senza alcuna paura.
Per prima Iva Zanicchi, che già a Verissimo aveva espresso dure critiche nei confronti di Claudio Baglioni e che proprio stasera rincara la dose:
Il testo di questa canzone è da brivido, quindi le cose sono due: o a Sanremo ci saranno in gara delle canzoni che faranno tremare i muri, oppure Baglioni è completamente sordo e non può più fare quello che fa. Perché non può avere ascoltato una canzone come questa e averla scartata.
Ma Iva Zanicchi non si ferma qui, e aggiunge:
Vorrei sapere da Baglioni come abbia fatto, chissà in questo Festival che stronzate di canzoni ha messo dentro per motivi che noi non conosciamo. Anzi, motivi e dinamiche che forse voi non conoscete ma che io conosco molto molto bene!
Chiambretti chiede poi un parere anche a Cristiano Malgioglio, che in modo più pacato risponde:
Io sono molto critico di solito, ma qui non posso esserlo più di tanto. Credo che i ‘signori’, se così li posso definire, di Sanremoavessero il terrore che questo brano vincesse, ma la verità è che questo brano ha già vinto Sanremo…
Rimangono incredibilmente sul politicaly correct i diretti interessati. Riprende parola Lorenzo Cantarini, che conclude: “Entrare nella rosa degli artisti di Sanremo non è una passeggiata e con questo pezzo non pensavamo di avere esattamente un biglietto da visita per il Festival. Parlare di censure però è eccessivo, e rischia di mettere in secondo piano il significato della canzone. Cosa che fortunatamente non è accaduta, perché il significato di questo pezzo è tutto ciò che conta”.