La Rai di Fuortes, fra intrattenimento pop, informazione e conquista dell’altro pubblico
Il modello di tv pubblica del nuovo amministratore delegato di viale Mazzini Carlo Fuortes
C’è una idea ben precisa nella mente del nuovo Amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes, quella che per altro ha detto nell’ultima udienza in Commissione parlamentare di vigilanza e cioè che gli ascolti non sono tutto e per dirla alla Renzo Arbore, ci sono programmi che hanno tanta risonanza che non sempre è coniugata ad un alto ascolto. Per esempio Quelli della notte, per parlare proprio del grande artista pugliese, all’inizio aveva ascolti piuttosto bassi, ma aveva una forte risonanza nel pubblico, sopratutto in un certo di pubblico, quello “alto” cioè. Poi il fenomeno divenne talmente evidente che al termine della serie, in particolare nella puntata ultima di prima serata che andò in onda di venerdì su Rai2 (il programma solitamente andava in onda in seconda serata) ottenne un grande ascolto anche in termini assoluti.
Il solco della nuova Rai di Fuortes non sarà certamente quello di penalizzare gli ascolti e i programmi che gli ascolti li garantiscono, ma di cercare nello specifico quel pubblico che solitamente non si sintonizza sulle reti della Rai. Quindi, per parlare chiaro, largo ai programmi popolari, come Domenica in, Ballando con le stelle, Tale e quale show, Soliti ignoti, Voice senior e compagnia bella, tutti questi da concentrare su Rai1 che resta la Rete che deve garantire gli ascolti, ma anche spazio a trasmissioni che sappiano intercettare “l’altro” pubblico.
Ecco dunque perchè saranno premiati sempre di più esperimenti come il Tennis in prima serata su Rai2, che ha portato sulla seconda rete della televisione pubblica un tipo di telespettatore, principalmente maschile, di classe sociale alta e di un alto grado di istruzione, che di solito si rifugia nei pertugi della numerazione dei canali digitali da due cifre in poi. Spazio anche a programmi di nicchia, ma che hanno appunto, per riprendere la terminologia Arboriana, una grande risonanza proprio nell’altro pubblico, come ad esempio Una pezza di Lundini che tornerà nel 2022. Spazio anche a programmi come Il circolo degli anelli che concentrano al loro interno spunti di intrattenimento mischiati a racconti del mondo dello sport, che vanno oltre il mero evento agonistico, arrivando cosi ad intercettare quel pubblico che quegli sport li ama e li segue.
Questi esempi, questi programmi, dovranno evidentemente essere concentrati su Rai2 che deve essere quindi la Rete d’eccellenza di questo tipo di esperimenti. In questa ottica gli ascolti “totali” non devono essere considerati legge, perchè sarà enormemente più importante un 5% di share, con una platea per la maggior parte formata da pubblico solitamente lontano dalla tv pubblica, anche e sopratutto per Rai Pubblicità, piuttosto che un dato in termini assoluti maggiore, che però è composto da un pubblico solitamente avvezzo ai programmi Rai e magari sottratto alle altre due reti generaliste della televisione pubblica.
Rai1 dunque a tutto pop con fiction, intrattenimento ed infotainment per fare grandi numeri assoluti, Rai3 la Rete dell’informazione, delle inchieste, dell’approfondimento e del servizio pubblico per eccellenza e Rai2, slegata dagli ascolti assoluti, alla costante ricerca dell’altro pubblico. Un piano sulla carta perfetto in attesa della verifica sul campo.