La Rai che vedrai o che potresti vedere (Retroscena TvBlog)
In settimana arriverà -finalmente- la nomina della nuova governance Rai, vediamo quello che potrebbe accadere
Spediti, si va avanti. Dopo tanti, tantissimi rinvii, domani si procederà alla votazione dei quattro membri del Consiglio di amministrazione della Rai spettanti ai due rami del parlamento. Camera e Senato dunque procederanno ad indicare i quattro membri (due ciascuno) spettanti alla politica. Successivamente il governo indicherà i suoi due nomi, uno come Amministratore delegato e l’altro come Presidente. Probabilmente già venerdì 27 settembre.
Le certezze sulla nuova Rai
E’ noto e ve lo abbiamo già raccontato in lungo e in largo anche da queste colonne, che i due nominativi scelti dall’attuale compagine governativa per la Rai sono quelli di Giampaolo Rossi come AD e Simona Agnes come Presidente. E’ pure noto che al momento la figlia del grande Biagio Agnes non avrebbe i voti necessari in Commissione parlamentare di vigilanza per essere eletta. In tal caso si andrà avanti comunque con il consigliere anziano che diventerà Presidente reggente, in attesa che i voti arrivino e la Agnes diventi Presidente (è accaduto anche con Marcello Foa, come è noto). La Lega pare puntare sull’esperto Antonio Marano per la poltrona di consigliere Rai, che essendo il più anziano del gruppo potrebbe diventare il “reggente” del Cda prossimo venturo. Fratelli d’Italia potrebbe indicare invece la giornalista Federica Frangi.
L’organigramma futuro
La Rai quindi a breve avrà una nuova governance. Ma il suo organigramma operativo non dovrebbe cambiare successivamente. Come pure abbiamo già scritto da queste parti, le direzioni di genere dovrebbero mantenere sostanzialmente i medesimi dirigenti. L’unico scossone arriverà quando partirà, presumibilmente già nelle prossime settimane, la nuova figura del capo contenuti, che sostituirà l’attuale distribuzione. In questo ruolo dovrebbe andare, molto naturalmente, Stefano Coletta. Una direzione questa che attende di capire quali saranno effettivamente i poteri a sua disposizione. Elemento questo tutt’altro che secondario.
Ci sarebbero anche altri candidati a questa nuova direzione, anche se la soluzione Coletta appare però la più facile, non solo perchè si tratta di un grande esperto di Tv e di Rai, ma anche perchè non provocherebbe grandi scossoni nei meccanismi operativi della Rai. Movimenti poi sono previsti anche per la TgR e Rai Sport per naturali avvicendamenti. Nella TgR ci potrebbe essere un cambio qualora Alessandro Casarin entri nel Consiglio (andrà in pensione nel 2025). Cosa attualmente poco probabile visto che Marano pare sia in pole position per quel posto. Nel caso Roberto Pacchetti, attuale condirettore, sarebbe il naturale successore di Casarin. Mentre a Rai Sport la successione sarà più ravvicinata in quanto Jacopo Volpi dovrebbe andare in pensione a fine anno, al suo posto Marco Lollobrigida. La poltrona di Rai News pare invece essere saldamente nelle mani di Paolo Petrecca, cosi come quella di Paolo Corsini alla direzione approfondimenti. Difficile se non impossibile che arrivi Giuseppe Carboni al posto di Petrecca a Rai News.
A Rai kids i rumors danno in arrivo Roberto Genovesi. Si profilerebbe poi uno scambio fra Rai documentari e Rai Cultura. Zappi passerebbe a Cultura e Calandrelli a Documentari.
La questione direttore generale
C’è poi la questione direttore generale che è collegata alla rappresentanza in azienda della Lega. Su questa carica avrebbe messo gli occhi come noto il partito di Salvini. Per questo potrebbe arrivare Marco Cunsolo, oppure, notizia degli ultimi giorni, il buon Roberto Sergio, entrambi stimati dal Carroccio. Sergio per la verità gradito trasversalmente. Chiaramente se dovesse andare alla Lega la direzione generale della Rai, sarà difficile che poi il medesimo partito possa avere qualche poltrona in più. Tutt’al più sarebbe ragionevole, in questo gioco ad incastri, immaginare che una direzione di genere sia assegnata a Forza Italia, compagine governativa sotto rappresentata nei posti di comando della Rai. In questo pare che l’attuale direttore prime time Marcello Ciannamea sia ormai più vicino al partito di Antonio Tajani rispetto a quello di Matteo Salvini, grazie al quale arrivò alla poltrona di Stefano Coletta.
Si attende dunque la giornata di domani per capire come andranno effettivamente le cose.
Post in aggiornamento