La politica domina nei Tg Rai: presenza più che doppia rispetto alle tv europee
Non si tratta esattamente di una novità, quanto di qualcosa che in molti immaginavamo da tempo, ma i dati che vengono fuori dallo studio “Politica e giornalismo nei telegionali Rai“, studio realizzato dall’Osservatorio di Pavia e commissionato dalla stessa Rai, danno una reale dimensione di un fenomeno a dir poco dilagante e apparentemente impossibile da
Non si tratta esattamente di una novità, quanto di qualcosa che in molti immaginavamo da tempo, ma i dati che vengono fuori dallo studio “Politica e giornalismo nei telegionali Rai“, studio realizzato dall’Osservatorio di Pavia e commissionato dalla stessa Rai, danno una reale dimensione di un fenomeno a dir poco dilagante e apparentemente impossibile da arrestare: nei telegiornali della tv pubblica la percentuale media dedicata alla cronaca politica è del 34.8% contro il 16.5% dei tg delle principali reti televisive europee.
L’Osservatorio ha monitorato Tg1, Tg2 e Tg3, mettendoli a confronto con i tg di Bbc One, France 2, della spagnola Tve e della tedesca Ard. Il quadro è chiarissimo, non solo i tg italiani dedicano in media il doppio del tempo alla pagina politica, ma oltre la metà di questo tempo è dedicato alle esternazioni dei rappresentanti dei vari partiti. In sostanza alle dichiarazioni, o “chiacchiere in libertà“, che ogni politico può regalare non appena gli viene posto un microfono aperto di fronte.
I 4 telegiornali esteri dedicano spazio a questo genere di interventi politici solo per il 21% del tempo dedicato alla cronaca politica, ancora meno si occupano di dare spazio alle “repliche”, solo il 20.7% del tempo totale contro il 41.6% dei tg Rai. In sostanza i nostri telegiornali trattano per il doppio del tempo della politica, riempiendola non con la descrizione dei provvedimenti di legge o delle azioni e proposte concrete, ma quasi esclusivamente lasciando ai politici lo spazio per le loro dichiarazioni o per le loro risposte ad esternazioni di politici di altri schieramenti.
A dir poco sconfortante quanto evidente che i Tg Rai risentano del costume di una legge, scritta e non scritta in termini di consuetudine, che risponde al nome di “Par Condicio“. Con il malinteso pretesto di fornire le “pari condizioni” a tutti i soggetti politici si finisce per non fare informazione, ma solo per divenire il megafono occasionale del portavoce/ capogruppo/esponente di turno al quale viene dato spazio nei telegiornali senza che abbiano effettivamente un “fatto” da comunicare ai cittadini.
Esempio più eclatante di questo malcostume è lo spazio della “Nota Politica” presente nel Tg1 di Gianni Riotta, con tanto di logo che istituzionalizza uno spazio quotidiano e corposo riservato alle esternazioni dei politici compresse nella già nota formula del “panino” ideato da Clemente Mimun.
Interessante che sia la stessa Rai, commissionando lo studio, a darsi la più plateale zappa sui piedi, scontato che nulla è destinato a cambiare dopo che siamo giunti alla prova scientifica dell’inconcludenza dei nostri telegiornali proni di fronte a tutta la politica, destra e sinistra non fa differenza.