Risuonano i tamburi su Rai 1. Nel primo sabato di settembre, l’Ammiraglia ha accolto sulle proprie frequenze il Concertone de La Notte della Taranta, evento conclusivo del festival itinerante che ha il compito di mantenere viva la tradizione artistica salentina. Dopo il passaggio da Rai 5 a Rai 2 nel 2019, un’ulteriore promozione per il principale evento di musicale popolare in Italia, trasmesso in passato da emittenti minori e sul web.
A un anno di distanza dall’edizione realizzata a porte chiuse per via delle restrizioni sanitarie, la Taranta ha recuperato in parte quella dimensione imprescindibile di partecipazione e coinvolgimento grazie alla presenza fisica di mille spettatori. Un pubblico in carne ed ossa, che con gli applausi e i fischi di apprezzamento ha rappresentato la terza orchestra in scena, insieme a quella Popolare e alla Notturna Clandestina. A tenere le redini della serata Al Bano, che richiamato dalle sirene pugliesi non ha potuto che alternare il racconto della sua storia con alcune performance canore. Oltre all’artista di Cellino San Marco, dal piazzale dell’Ex Convento degli Agostiniani di Melpignano hanno alzato le voci anche i tre tenori de Il Volo e Madame, maestra concertatrice de La Notte della Taranta insieme al direttore d’orchestra Enrico Melozzi.
“Sarà una Taranta rock“, aveva promesso in conferenza stampa il compositore, che ha accompagnato i Måneskin nella loro fortunata esperienza sanremese. E rock è stata, grazie all’inserimento nei brani della tradizione di alcuni dettagli tipici del genere, che con naturalezza sono stati inseriti nelle melodie della musica salentina e nei passi della pizzica. Ma anche una Notte della Taranta pop, come ormai consuetudine per l’evento, soprattutto per la scelta dei protagonisti del concerto. Sempre sotto i riflettori della cronaca, Al Bano incarna a tutto tondo lo spirito popolare della manifestazione, coniugando bel canto e folklore. Stessa missione portata a termine da Il Volo, che ha incantato la platea con i versi di Calinitta, mentre la contaminazione fra cantautorato trap e urban e le tarante salentine è stata ad opera della stessa Madame, che ha eseguito anche il proprio singolo Marea in chiave pizzica.
Il tema della serata è stato il valore della liberazione, come sottolineato da uno dei brani originali eseguiti durante lo spettacolo, strettamente connesso al periodo di limitazioni che stiamo vivendo. Liberazione che suona diversa da libertà, avendo insito un senso di movimento rivoluzionario, di rottura delle catene, che si sposa alla perfezione con la frenesia di quell’esorcismo culturale che è la pizzica. Le coreografie di Thomas Signorelli hanno concesso ai telespettatori di percepire ancora più vicino il ritorno allo stato di normalità, anche per gli eventi culturali e le manifestazioni trasmesse in tv, che dopo più di due anni sanno finalmente di vita. Una vita lontana, quasi dimenticata, che con la forza della tradizione e un accenno di futuro torna a suonare.