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La nemesi televisiva (profetizzata da Gianni Ippoliti) di Lory Del Santo

Il programma di Lory Del Santo, Missione seduzione, è una piacevole novità nello scalcinato panorama televisivo italico. Va in onda su Lei (canale 125 di Sky) e sul web. Il tratto peculiare è che la trasmissione è scritta interamente da Lory, l’idea è sua, i dialoghi sono i suoi e la fiducia le è arrivata

di marina
pubblicato 16 Dicembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 10:16

Il programma di Lory Del Santo, Missione seduzione, è una piacevole novità nello scalcinato panorama televisivo italico. Va in onda su Lei (canale 125 di Sky) e sul web. Il tratto peculiare è che la trasmissione è scritta interamente da Lory, l’idea è sua, i dialoghi sono i suoi e la fiducia le è arrivata da Yam112003 società del gruppo Endemol. Insomma Lory giunge per intelligenza, karma e pazienza alla sua nemesi televisiva.

Quanto è accaduto, mi spiega nell’intervista telefonica fatta ieri, non è forse avvenuto solo per caso. Lungo la sua strada ha incontrato un profeta: Gianni Ippoliti.

D.: Ciao Lory, mi racconti come sei diventata autrice televisiva?

R.: Avevo un appuntamento con Endemol per firmare un contratto per una partecipazione ad un programma. Ho scritto la mia trasmissione velocemente stampandola in ufficio prima di andare via e l’ho lasciata lì, dicendo che avevo questa cosa da far leggere. Il taxi era giù che mi aspettava. Ho scritto i miei concetti sulla seduzione.


D.: E poi?

R.: Io dovevo partire per le mie vacanze, intorno al 15 luglio e Endemol mi chiama alla fine di giugno e mi dice va bene, ma vogliamo l’esclusiva. Tutto è accaduto molto velocemente. A ottobre ero già pronta con la trasmissione.

D.: Com’è nata l’idea di scrivere un programma?

R.: Qualche tempo fa ho incontrato Gianni Ippoliti a Roma che mi ha detto:” Ma come mai tu non hai mai fatto la conduttrice? Ma devi scriverlo tu il tuo programma!”. Ecco questa frase ha lavorato dentro di me e io ho provato a scriverlo il programma che mi sarebbe piaciuto condurre. Ho incontrato Gianni due volte nella mia vita. La prima avevo 18 anni ero appena arrivata a Roma e lui mi portò a fare un giro in motorino. Arrivammo al Colosseo e lui mi disse: quando comprerai una casa a Roma ricorda che deve avere il terrazzo, sennò non vale nulla. Ecco io ho seguito quel suo primo consiglio (ha una splendida casa con un enorme terrazzo che affaccia sul Colosseo NdR). Poi anche il secondo.

D.: Una soddisfazione…

R.: Ho avuto altri due momenti così tanto emozionanti: aver vinto l’Isola e aver scritto il libro. Ho sempre avuto un buon rapporto con la scrittura. Il libro “Piacere è una sfida” (edito da Sperling & Kupfer, 2006 NdR) non è la mia autobiografia ma i miei pensieri autobiografici. Avrei voluto che la trasmissione avesse per titolo proprio “Piacere è una sfida” ma per questioni di diritti non è stato possibile. Dunque sono poi passata alla scrittura del mio programma. E’ stato facile scriverlo. Sentivo di avere delle cose da dire. Sapevo che potevo esprimermi liberamente.

D.: In Tv invece…

R.: Quando sono ospite di programmi televisivi sono più vincolata. Mi fanno un po’ le stesse domande ripetitive, non riesco a esprimere quel che vorrei. Ecco potrei parlare di politica, di arte, ma nessuno mi fa le domande.

D.: La parte più difficile di Missione seduzione

R.: Trovare la giusta equidistanza come conduttrice: essere solidale, emozionare ma non farmi coinvolgere del tutto.

D.: Meglio le donne o meglio gli uomini?

R.: Con un uomo mi sento più sicura. Inutile nasconderlo la seduzione gioca la sua parte. Con una donna invece mi sento molto dalla sua parte.

D.: Hai potuto già testare 10 donne: la difficoltà maggiore che hai riscontrato nella loro seduzione?

R.: Vogliono tutto e subito. Cercano l’uomo “a pelle”. E se non ricevono determinate emozioni a “pelle” lo scartano. Ma dico io: conoscilo meglio, approfondisci. Semmai dopo decidi di non volerlo, ma impegnati almeno a conoscerlo un po’. La seduzione è un investimento e non è detto che si ottenga qualcosa.

D.: La dote principale di chi seduce?

R.: La lealtà. Omettere però ci sta.

D.: L’autostima conta?

R.: Molte delle donne che ho conosciuto non ne avevano. Ho potuto aiutarle a conquistarla. Un guaio invece è quando sono troppo sicure, presuntuose. E’ difficile togliere la presunzione; è più facile aggiungere l’autostima.

D.: Tira le somme.

R.: Questa è la mia chance. Penso di non averne avuta fino a oggi mai una. Ma lo sai che sono bravissima anche con la diretta?