Home Rai 1 La luce nella masseria non è una fiction sulla Rai e si salva con un racconto familiare replicabile oltre l’evento: la recensione

La luce nella masseria non è una fiction sulla Rai e si salva con un racconto familiare replicabile oltre l’evento: la recensione

Nessuna autocelebrazione, ma uno sguardo sul pubblico, quel pubblico che ha visto la rivoluzione portata dalla tv mentre viveva le proprie vite

7 Gennaio 2024 23:40

Non una favola, non un’autocelebrazione. La luce nella masseria, film-tv pensato in occasione dei 70 anni della Rai, è prima di tutto la storia di una famiglia che, negli anni della diffusione dell’apparecchio televisivo, s’intreccia con quella piccola grande rivoluzione che è stata, appunto, la tv. Un intreccio in cui una parte non sovrasta l’altra, a favore del godimento di una storia sì semplice, ma scorrevole.

La recensione de La luce nella masseria

La Rai avrebbe potuto commissionare ad Èliseo Entertainment un film-tv che ripercorresse quei primi anni di trasmissioni diventate poi storiche e parte integrante del racconto di ciò che è diventato la tv. Un’autocelebrazione che avrebbe lasciato il tempo che avrebbe trovato.

Con la luce nella masseria, invece, il ragionamento fatto è stato differente: proporre al pubblico una storia familiare ambientata in una città (Matera) del Sud Italia, dove la tv giunge più tardi rispetto al Nord, come un’onda passata altrove e i cui effetti già si conoscono. Ma la tv non è centrale in questo racconto: piuttosto, l’avvento del televisore è un filo conduttore che fa da accompagnatore alla trama principale e che, piano piano, svela la sua presenza, fino al finale in cui proprio grazie ad una serata davanti alla tv la famiglia protagonista si riappacifica.

Il senso dell’operazione è molto chiaro: festeggiare i 70 anni della Rai raccontandoli dal punto di vista degli spettatori. E non degli spettatori qualunque, ma coloro che hanno vissuto la tv come qualcosa di davvero nuovo e rivoluzionario, capace di trasformare una trasmissione in un evento e di rendere chi avesse un apparecchio in casa qualcuno di importante. Ma sopratutto, capace di unire.

Se qua e là assistiamo alle sfaccettature con cui la tv si è presentata -dall’informazione all’intrattenimento, fino alla divulgazione del Maestro Manzi-, resta primaria la sua funzione di creare comunità. E quale comunità migliore per raccontare gli albori della tv se non quella familiare?

La sceneggiatura offre così un racconto che, a ben vedere, non offre nulla di nuovo rispetto a numerose altre fiction del passato Rai: il racconto del passato, della vita di campagna, l’amore corrisposto ma non vissuto, il lieto fine. Così facendo, però, La luce nella masseria si è guadagnata un posto non solo negli eventi per il 70esimo della tv di Stato, ma anche nel catalogo di fiction da vedere in altre occasioni.

E questo non può che essere un punto di forza: a fronte di una trama semplice, che più generalista non si può, il racconto si adatta a molteplici occasioni, dotandosi di una replicabilità che supera l’evento e che regala al catalogo Rai un fiction che parla di sé, ma anche di altro.

Rai 1