La guerra dell’Auditel parte seconda
Dopo le esternazioni di SKY, è la volta di nuove precisazioni da parte del Ministro Gentiloni. Fra le varie dichiarazioni rilasciate in un’intervista a Dipollina, per amor della televisione non si può non concordare con quanto segue: E’ nel loro interesse [degli sponsor, ndR] allargare il sistema, dare una fotografia più attuale della realtà in
Dopo le esternazioni di SKY, è la volta di nuove precisazioni da parte del Ministro Gentiloni. Fra le varie dichiarazioni rilasciate in un’intervista a Dipollina, per amor della televisione non si può non concordare con quanto segue:
E’ nel loro interesse [degli sponsor, ndR] allargare il sistema, dare una fotografia più attuale della realtà in un mercato tv che si amplia sempre di più. Auditel continua a venir percepita come un organismon modellato apposta sui due grandi competitori. Auditel dovrebbe prenderne atto aprendo porte e finestre, finalmente. Allargando la propria gestione senza rifugiarsi nella soluzione di un Comitato tecnico che non decide nulla di importante, dando un preciso segnale di cambiamento.
Risposte ufficiali si fanno attendere, da parte dei soggetti in causa. E’ opinione dello scrivente – e a quanto si respira in giro anche della maggior parte degli addetti ai lavori – che una sostanziale riforma delle metodologie di rilevazione degli ascolti televisivi, magari affidata a una struttura che non faccia direttamente capo a RAI, Mediaset e pubblicitari, non possa che giovare al sistema tutto.
Sarà, ce lo auguriamo, il primo passo verso un rilevamento più puntuale, con meno margine di errore per quanto riguarda le altre televisioni, più adatto al flusso della nostra post-televisione