La grande scoperta (5): vizi e viziati della tv, negli ultimi vent’anni della politica
Ho scritto della rinuncia (una censura coperta da motivazioni gracili? che però non penso debba essere dimenticata) a riproporre su Rai Storia di “Viziati”: un serial in 30 puntata trasmesso da Rai3, lodato dalla critica, che accese anche un bel dibattito sui blog, compreso TvBlog. In questi giorni, in cui si parla di sciopero degli
Ho scritto della rinuncia (una censura coperta da motivazioni gracili? che però non penso debba essere dimenticata) a riproporre su Rai Storia di “Viziati”: un serial in 30 puntata trasmesso da Rai3, lodato dalla critica, che accese anche un bel dibattito sui blog, compreso TvBlog.
In questi giorni, in cui si parla di sciopero degli addetti della Rai, una parte di essi; e in cui torna impetuoso l’interesse per la politica che col tempo, dopo la riforma del 1975 e i debutti delle tv commerciali, ha “abusato” delle tv, specie dei canali Rai, mi pare importante, essenziale, porre con forza, e misura, un…piccola questione.
La seguente: questi “abusi” quali danni hanno commesso nella grande quantità dei programmi, visto che i meriti sono scarsi o non esistono? Non liquido il tema della politica e tornerò ad occuparmene.
A causa di questi “abusi” cosa hanno visto gli italiani e soprattutto che cosa è stato loro imposto?
Sono partito, come ho anticipato nel post precedente (il 4) da un famoso giudizio del filosogo Popper che ha parlato di “tv cattiva maestra”.
Non sono d’accordo nel valutare la tv negativamente senza fare distinzioni.Le autorevoli parole di Popper credo bastino per avviare un interesse, una curiosità sulla affermazione così perentoria.
Ho scritto e diretto le trenta puntate, che ho realizzato con la collaborazione di Tiziana Piazza e Annalisa Merlino, e il montaggio di Roberto Carradori.
Il progetto era quello di cercare tra i documenti, immagini e sonori, le proposte tv che hanno contribuito a “viziare” gli spettatori, contribuendo a suggestionarli e a condizionarli.In una tv dominata dal trash e da fenomeni nuovi, l’intento era ed è quello di bilanciarlo trattando una nuova forma di la satira, basata sul confronto.
Negli anni 80 e poi per oltre vent’anni, la Rai finiva con il suo lungo periodo di ” tv pedagogica”,era sempre meno “servizio pubblico”; non era più un modello; poichè
le tv commerciali, con Mediaset unico, vero, grande concorrente, rapidamente diventarono i nuovi modelli irresistibili nella velocità, nei contenuti, nelle caratterostiche dei programmi; modelli che venivano da esempi vecchi e nuovi delle tv americane o latine americane. All’insegna dello show nella informazione e non solo; la molla dei programmi era l’intrattenimento avanti a ogni altra considerazione.
“Viziati” nasceva da queste considerazioni, oggi “storia” vera e propria dei media non solo in Italia.
Il progetto era quello di compiere un viaggio attraverso i personaggi e le forme dello spettacolo, della informazione, dai talk show ai contenitori della giornata. Allo scopo di costruire una complessiva proposta fatta di dieci puntate e venti capitoli, con ritmo, intense, pungenti.
Il titolo della prima puntata era, ed è, “Voyeur & Beneducati”, sui temi del sesso sempre più circolanti nelle tv del ventennio che si caratterizzò soprattutto dagli anni di mani pulite in poi (1992 e seguenti); e sulle risse in tv dei politici, intellettuali, vip delle tv, Rai e non. I documenti presentano una osmosi continua tra Rai e concorrenza, anzi vera e proprie simbiosi.
Il titolo della seconda puntata, “Golosi & Clonati”, sottolinea la nascente orgia televisiva sul cibo (oggi al top con le gare degli chef), e la moltiplicazione dei sosia, imitatori, imitazioni.
La terza puntata, “Gelosi & Sfrontati”, si sofferma sul tema dei tradimenti, delle “corna”; e sulle tv che collezionano “dilettanti allo sbaraglio”, in un fantastico kolosal dell “esserci comunque nel video”.
La quarta, “Fantasmi & Invidiosi” gioca con la tv in bianco e nero, tra il passato e il presente, il futuro; con il gossip, le gelosie, i confronti, la maldicenza, la calunnia.
La quinta, “Romantici & Festaioli”, da un lato propone la canzone che esaspera l’amore e i sentimenti, con risultati involontariamente grotteschi; dall’altro, accumula il delirio delle feste e dei professionisti feste d’ogni tipo,anche qui con esito involontariamente grotteschi.
Uno spettacolo che,senza testi di commento,senza moralismi, con ritmo e serrata narrazione, dava e dà il senso di dove andava, e a dove, è arrivata la tv nel suo insieme. (5-segue)