La Grande Notte è un gran bel programma
Cari lettori di tvblog, vi rivolgo un invito che spero possa essere ben accetto: non facciamoci prendere dal panico… dell’audience! Da giorni, nella sezione commenti, non si parla d’altro. L’argomento ascolti è diventato più infuocato della web-cronaca di un reality show. Gli spunti che la tv continua ad offrirci, al di là dei grandi numeri,
Cari lettori di tvblog,
vi rivolgo un invito che spero possa essere ben accetto: non facciamoci prendere dal panico… dell’audience! Da giorni, nella sezione commenti, non si parla d’altro. L’argomento ascolti è diventato più infuocato della web-cronaca di un reality show. Gli spunti che la tv continua ad offrirci, al di là dei grandi numeri, sono ancora tanti e per fortuna, di tanto in tanto, ci si imbatte in trasmissioni in grado di risvegliare le nostre passioni catodiche. Per quanto mi riguarda, non mi perdo una puntata de La Grande Notte, l’unico show della nuova stagione che non ha deluso le mie aspettative. Gene Gnocchi è uno dei pochi autentici ironisti della televisione italiana in grado di strapparti un sorriso mai insulso, grazie a battute non troppo faziose e genialità creative sicuramente encomiabili.
La puntata andata in onda ieri sera (di cui non mi preme informarvi sugli ascolti) è stata un mix di satira e riflessione sui destini della televisione. Tra gli ospiti dell’illustre Accademy presieduta dall’irresistibile Afef (chi se la ricordava così adorabilmente caustica?), tre grandi professionisti del giornalismo nostrano come Antonello Piroso direttore del TgLa7, Maria Latella direttrice di A e Massimo Bernardini del Grande Talk. In più, la novità comica di quest’edizione sta nell’ingresso nel cast di Max Tortora, protagonista di un’imitazione davvero divertente e democratica (così non si entra nel clichè dell’invettiva berlusconiana) di Silvio Orlando svegliato nel cuore della notte da un isterico Nanni Moretti. Esilarante la trovata dell’attore che rifiuta il ruolo di sfigato, minacciando di passare ai Vanzina per vedere la figa e dire parolacce, e del regista, dalla voce simile alla Iervolino, che gli impone di studiare un nuovo copione con “la triste” Laura Morante.
Tra i premiati della serata, una rivelazione dopo l’altra.
Alba Parietti ha vinto il titolo di “peggiore imitazione”, con il suo reality che di selvaggio west ha ben poco. Ieri sera la conduttrice e gli altri opinionisti l’hanno letteralmente massacrata, chiedendole se sia più facile far scappare le mucche o i telespettatori o perchè mai si sia avventurata in un genere che non ha nulla a che vedere con le nuove generazioni. Poi, in crescente difficoltà, la bistrattata ex soubrette è stata costretta a rivivere la scena di un suo pietoso playback, con Gene Gnocchi, più irritante che mai, che la invitava a riconsiderare la sua carriera da cantante… Ma vogliamo parlare del grande ritorno sulle scene di Richard Benson, icona del trash anni ’80 di cui vi ha parlato qualche tempo fa Mr. Diego? I suoi deliri mediatici hanno davvero fatto ridere a crepapelle l’intero studio.
Serial americani e pietre miliari dell’informazione a parte, io della stagione televisiva in corso, definita da Linus preludio catartico a un ricambio generazionale, salvo solo il giovedì sera, da I Cesaroni a La Grande Notte… In attesa del ritorno di Piero Chiambretti e Daria Bignardi su La7, si intende.