La gaia scienza: Mario Tozzi e il Trio Medusa debuttano su La7

Mario Tozzi è quel che si dice un divulgatore simpatico. Per chi non ha problemi ad ammettere la scarsa “pratica” con i documentari fini a se stessi, Tozzi è quel che si dice anche un buon compromesso. Come dimenticare i suoi prestiti all’intrattenimento tv ai tempi di Nessun Dorma di Paola Cortellesi, in cui gestiva i collegamenti con un reality fatiscente intitolato Il Cantiere? Meglio sorvolare, invece, sulla sua presenza in giuria a Colpo di genio, programma flop di Simona Ventura su RaiUno, in cui pure il geologo stemperava la seriosità del tutto con i suoi interventi leggeri.

Ebbene da questa sera, ogni domenica in prima serata, Tozzi continua a coniugare la passione per la geologia con quella per la televisione. Su La7 debutta La gaia scienza, titolo mutuato da un’opera di Friedrich Nietzsche. Si tratta di un nuovo programma di divulgazione divertente, che vedrà il nostro esperto alla conduzione in piacevole compagnia del trio Medusa. Con un obiettivo semiserio, una sorta di SuperQuark alla Gialappa’s Band, il conduttore si prepara a questa nuova sfida professionale, commentandola così sulle pagine di Vanity Fair:

“Gaia non si farà più: avevamo idee divergenti. Avevo presentato un progetto all’avanguardia con Roberto Burchielli, regista di Sbirri, ma hanno risposto picche. La7, invece, mi corteggia da un pezzo. La gaia scienza è un timido tentativo di rinnovamento della Tv di scienza: argomenti seri, affrontati in modo divertente e applicazione del metodo scientifico a cose meno serie. L’ideatore, Cristoforo Gorno, che ha inventato con me Gaia, pensava da sempre che io avessi una vena comica inespressa”.

Nella prima puntata, in onda stasera alle 21.30, Tozzi va a caccia del “punto G”, mentre il trio Medusa conduce un esperimento su due gemelle per scoprire se si consumano più calorie “limonando” o correndo su un tapis roulant. Lo scopo, per una volta, è di piacere anche al pubblico femminile e giovanile, considerato che il pubblico di Gaia era per lo più maschile e attempato.