La Gabbia Open resta un programma schierato, ma ora è più ‘pulito’. Bene grafica e studio stile Le Iene

Annunciati sui social gli ospiti di stasera.

Stasera @La7tv #GABBIAOPEN @BarbaraLezzi @mauriziolandini @petergomezblog @BelpietroTweet #Luttwak #Colaninno #Meli #Doris@GardiniLuca

— La Gabbia Open La7 (@LaGabbiaTw) 14 settembre 2016

Paragone nell’anteprima annuncia temi e ospiti.

Nuovo studio, nuova grafica. Complimenti.

“La Gabbia si rompe e diventa Open”. Paragone apre con la replica della copertina di Crozza di ieri sera.

In collegamento Luttwak.

Si parte dalle dichiarazioni dell’ambasciatore americano sul referendum. Luttwak non esclude che “questa intromissione degli Usa favorisca il no”.

L’intervista a Luttwak deve durare 5 minuti. Lo dice Paragone e lo dice la clessidra.

Paragone lancia il sondaggio Twitter. Poi il servizio sugli scontri a Catania.

5 minuti di intervista anche per Landini.

Il servizio integrale sugli scontri a Catania tra manifestanti anti Renzi e Polizia.

Gomez in studio, Meli in collegamento.

Meli a Paragone: “Il collega che ha fatto questo pezzo è molto giovane, non ha mai visto una carica di Polizia, c’erano 4 gatti poveracci, era una cosa ridicola, il numero di poliziotti ero spropositato. Non c’erano feriti, non c’era niente”.

Meli insiste accusando di fatto Paragone di esagerare: “Io ero là, se continuate a mandare in onda le stesse immagini allora può sembrare diverso, ma io ero là. Non voglio mettere in fuorigioco chi ha fatto il servizio, l’impostazione della trasmissione è da fuorigioco”.

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Un servizio introduce il caso Raggi.

Barbara Lezzi del M5S in collegamento.

Il cronometro (5 minuti) non è partito. Paragone lo fa notare alla regia.

Tempo scaduto, ma Paragone fa un’altra domanda “secca”. E poi un’altra ancora: “La Muraro mangerà il panettone?”.

Un servizio elenca, con spirito critico, i bonus del governo Renzi.

In studio si aggiunge Maurizio Belpietro.

Meli: “I romani si meritano la Raggi, non hanno fatto nulla per aiutare la città”. E dice che la battuta di Grillo su Di Maio omosessuale “mi ha fatto accapponare la pelle”.

Paragone risponde con la battuta di De Luca sui grillini da ammazzare. Lei: “Io lo vorrei sindaco di Roma, per me può dire quello che vuole”.

Secondo Gomez e Belpietro si va verso una nuova legge elettorale anti M5S.

Va in onda un servizio, ma è quello sbagliato.

Il servizio non è pronto. Paragone passa alla presentazione di Colaninno: “Qui a La7 siamo maestri a mettere le toppe”.

Ecco il servizio, finalmente in onda.

Talk a tre: in studio Landini e Belpietro, in collegamento Colaninno.

David Allegranti firma un particolare ritratto di Maria Elena Boschi.

In un servizio si indaga sui posti di lavoro a Napoli promessi da Apple con Renzi.

90 secondi per ogni risposta di Colaninno.

Si parla di pensioni, di riforma Fornero e di salari.

In onda un altro servizio: la storia di Alberto, imprenditore padovano “fallito per colpa della banca”.

In studio sta per arrivare Elio Lannutti, con cui si parlerà di banche.

5 minuti per l’intervista a Lannutti.

Secondo Lannutti, “tutta la finanza criminale vuole che si voti sì al referendum”.

Anche stavolta il tempo scade, ma Paragone prosegue con le domande.

Paragone dice che per la Gran Bretagna Brexit non è stata una catastrofe. Quindi lancia il reportage realizzato a Manchester.

Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum, in studio.

In onda un servizio dal titolo Mps e referendum: cosa c’è dietro all’ultimo ribaltone.

Pubblicità, poi si parlerà di vino.

In un servizio si raccontano i numeri “del successo del vino italiano nel mondo”.

Il sommelier Luca Gardini in studio dietro al tavolo con alcune bottiglie di vino, uva e bicchieri.

Gardini promuove Vespa, Sting e D’Alema, Bocelli e Barzagli in versione produttori di vino.

In onda il servizio dal titolo ‘L’Europa ci impone olio e formaggi di bassa qualità’. Già trasmesso mesi fa da La Gabbia.

Finisce la puntata.