I consigli di TvBlog
Home La crisi economica potrebbe fare bene alla tv?

La crisi economica potrebbe fare bene alla tv?

La crisi economica potrebbe significare un aumento negli ascolti tv e forse non solo negli Stati Uniti.Il ragionamento e’ questo: con meno soldi da spendere la gente preferisce rimanere in casa e per non annoiarsi guarda la tv, gratuita. Il presidente della Fox Entertainment Kevin Reilly commenta: ” Storicamente in circostanze difficili (es. 11 settembre),

di corbetz
7 Novembre 2008 14:49


economy tv soldiLa crisi economica potrebbe significare un aumento negli ascolti tv e forse non solo negli Stati Uniti.

Il ragionamento e’ questo: con meno soldi da spendere la gente preferisce rimanere in casa e per non annoiarsi guarda la tv, gratuita. Il presidente della Fox Entertainment Kevin Reilly commenta: ” Storicamente in circostanze difficili (es. 11 settembre), il pubblico cerca intrattenimento a basso costo e questa potrebbe essere una buona notizia per noi. Ci sono molti ottimi programmi gratuiti trasmessi ogni sera su Fox”.

Questa tendenza potrebbe inoltre offrire una nuova chance a serie tv che richiedono tempo e pazienza per guadagnare l’affetto e l’attenzione del pubblico, soprattutto quelle con una trama a sviluppo molto orizzontale. I network potrebbero cosi’ rinunciare alla cancellazione di show con ascolti traballanti dal momento che significherebbe dover restituire il denaro agli investitori nel caso in cui questi non volessero sponsorizzare un eventuale show sostitutivo.

Per quanto riguarda la tv a pagamento invece le difficolta’ economiche potrebbero rappresentare una seria minaccia. Le famiglie solitamente non rinunciano alla cable tv in caso di problemi finanziari, ma alcuni potrebbero decidere di passare ad un pacchetto piu’ economico, scegliendone uno con un numero inferiore di canali e risparmiando cosi’ qualche dollaro. Nel secondo quarter del 2008 la nota rete via cavo HBO ha subìto una leggera diminuzione degli abbonamenti. Si tratta della prima inversione di tendenza e la rete non vedeva un segnale simile dalla maggiore recessione dei primi anni ’90.

La recessione potrebbe inoltre ritardare l’ingresso sul mercato statunitense di tutti quei dispositivi elettronici via cavo che promettono di combinare la visione della tv e la fruizione di internet (incluso l’acquisto di episodi di serie tv in rete). “Alcune delle novita’ previste per i prossimi mesi e che hanno il potenziale di trasformare davvero il business della tv verranno sicuramente rallentate” continua Reilly. “Nessuno di questi dispositivi sara’ finanziato dallo Stato e non credo che i consumatori per ora siano intenzionati a pagare per questi servizi premium”.

Se da un lato e’ vero che potrebbe esserci un ritorno per i broadcaster a livello di ascolti, e’ altrettanto vero che e’ facile prevedere una contrazione degli investimenti pubblicitari. Il noto settimanale Variety stima che in Europa la pubblicita’ in tv subira’ per il 2009 una riduzione del 5-9% e che non sono attesi segni di miglioramento nemmeno per il 2010. Questo probabilmente significhera’ un maggior numero di acquisti di programmi gia’ confezionati e una probabile riduzione dell’autoproduzione (notoriamente piu’ costosa).

Il piu’ grande network privato britannico ITV si aspetta un declino delle revenue pubblicitarie nell’ordine di 100 milioni di sterline (125 milioni di euro) di mancati guadagni. E’ di questo autunno l’annuncio del network di una riduzione di 1000 posti di lavoro (pari a circa al 20% della forza totale) nell’ambito di un piano che dovrebbe far risparmiare alla compagnia circa 50 milioni di euro all’anno. Anche la rivale Channel 4 si e’ vista costretta a un taglio del personale di circa il 15%.