La Corrida era di Roberto Pregadio
Pregadio, non Pregadio, questo è il problema? In questa sonora sconfitta di Gerry Scotti del 2009 con la puntata d’esordio della Corrida c’è dietro qualcosa di più profondo di una semplice polemica lesiva, forse. Mentre il Generale Milly salta sedici metri con una gamba dalla gioia così come tutta la squadra del reality “Ballando con
Pregadio, non Pregadio, questo è il problema? In questa sonora sconfitta di Gerry Scotti del 2009 con la puntata d’esordio della Corrida c’è dietro qualcosa di più profondo di una semplice polemica lesiva, forse. Mentre il Generale Milly salta sedici metri con una gamba dalla gioia così come tutta la squadra del reality “Ballando con le stelle” complice di questo meritato successo, una domanda resta. E’ davvero tutta colpa dell’assenza di Pregadio?
Nonostante fosse già noto il motivo reale del volontario allontanamento del maestro storico del programma, una ragione di raddoppiamento nella gestione dell’orchestra funzionale all’intrattenimento e non per malattia, Gerry Scotti a inizio programma ha esordito così:
“Voglio cominciare l’edizione 2009 con la stessa frase che ho usato nell’ultima puntata della scorsa edizione . Vorrei tributare un grande applauso al maestro Pregadio. Ci siamo fatti il cicchetto telefonico e so che ci sta guardando”.
E giù di standing ovation del pubblico quasi a suggerire insieme al termine “tributare” un motivo di assenza per cause di forza maggiore. Una malattia? Nemmeno per sogno, come ha riconfermato a Valerio Staffelli di Striscia la notizia:
“Sono sereno. Ho rifiutato io di partecipare a questa edizione de La Corrida perché volevano farmela fare in coppia: due galli in un pollaio. Sto benissimo, non ho problemi di salute. Qualcuno ha detto che ero stanco e io ho fatto un comunicato stampa dicendo che sto bene. Nessuno mi ha cacciato, sono io che me ne sono andato”.
Qualcuno avrà erroneamente pensato: ci pensa Vince Tempera a dare un’intonazione diversa ma intrigante al programma? Nemmeno per idea. Qualche uscita carina su provocazione e tanto basta. Fine. Un maestro bravo nella musica ma senza verve televisiva. Non crea empatia, non ci si può affezionare. E c’è pure dietro un bel pregiudizio, perché no.
La Corrida sopravviveva senza Corrado perché era un ottimo ristorante in cogestione. La Corrida fino allo scorso anno era di Pregadio. Oggi, è di un bravo conduttore tuttofare a cui manca il peso storico e l’ingrediente di genuinità umana (e non solo di mestiere) che solo il piccolo ma grande Maestro poteva dare.