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La classe degli asini, la rivoluzione tra le cattedre di un film-tv semplice ma efficace

La classe degli asini è un film-tv che con semplicità racconta non solo una vicenda scolastica, ma riesce anche a comunicare un messaggio di rivoluzione che supera i banchi

pubblicato 14 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 17:19

“In questo Paese o sei raccomandato o fai la rivoluzione”: La classe degli asini, piuttosto che soffermarsi sul primo aspetto, preferisce raccontare la storia di una rivoluzione che, lentamente, è riuscita a fare della diversità a scuola un valore aggiunto e non un ostacolo.

Il film-tv di Raiuno si scontra, ovviamente, con le difficoltà che la protagonista Mirella (Vanessa Incontrada) incontra per riuscire a fare in modo che la figlia Flavia (Aurora Giovinazzo) possa avere un’istruzione adeguata, al pari di quella dei suoi coetanei. Ma lo fa senza lanciare pesanti accuse al sistema scolastico italiano degli anni Settanta, né lanciandosi in critiche all’istruzione in generale. Piuttosto, la fiction vuole evidenziare i problemi di riuscire a far valere la propria giusta posizione contro il sentire comune della gente.

Vista da questa prospettiva, La classe degli asini è un racconto che sfrutta il contesto scolastico per rappresentare la fatica che un cambiamento necessario incontra lungo la sua evoluzione. La doppia valenza che assume il film-tv permette così di assistere ad una storia tratta da una vicenda realmente accaduta, ma anche di portare in televisione un messaggio di forza e di inclusione.

E’ proprio l’inclusione che permette all’intera sceneggiatura di andare avanti, di staccarsi dal percorso che l’avrebbe portata ad essere semplicemente una storia di speranza ed affetti, e di lanciarsi verso una semplice ma efficace rappresentazione del vero messaggio che una vicenda come questa deve comunicare.

Supportato da un buon cast (in particolare dal giovane Giovanni D’Aleo, rivelazione del film-tv per la sua interpretazione del problematico Riccardo), La classe degli asini fa proprio la rivoluzione di Mirella e della sua idea di scuola, adattandola in televisione e non temendo un linguaggio poetico per trasmettere la stessa passione ed impegno della protagonista.