KITT vs MBUX: ovvero Mercedes Classe A contro Supercar, le auto intelligenti
Un paragone azzardato, realtà contro fantasia, ma diciamo la verità, appena sentiamo nominare guida autonoma e intelligenza artificiale Supercar è la prima cosa che viene in mente…
Oggi la guida autonoma è sinonimo di elettrico, se pensiamo ai recenti concept proposti da più o meno tutte le case automobilistiche. Due innovazioni destinate a migliorare la nostra vita e il nostro ambiente, due innovazioni che sembrano andare di pari passo in un vero rapporto simbiotico. Un futuro che sembra così vicino, ma che in realtà è ancora ben distante.
Negli anni ottanta, però, la trazione elettrica era l’ultimo dei pensieri negli Stati Uniti. Un paese dove il problema del “petrolio” con annessi e connessi era inesistente e la benzina aveva un costo veramente irrisorio. Ma non per questo il concetto di guida autonoma era sconosciuto, o almeno fantasticato e reso possibile, nella finzione, non da un semplice computer, ma da una vera intelligenza artificiale.
Un piccolo HAL 9000 racchiuso in un cruscotto di una fiammante Pontiac Firebird Trans Am. Sì, parliamo di Kitt, l’auto protagonista del telefilm, come si diceva a quei tempi, oggi serie TV, Supercar. Andato in onda in sole quattro serie tra il 1982 e il 1986 con protagonista David Hasseloff, Supercar ci conquistò, così come fece impazzire milioni di persone in tutto il mondo, anche in epoche diverse, rimanendo impresso per sempre nel nostro immaginario collettivo.
Il binomio “protagonista fico” che combatte il crimine e supercar era un must all’epoca, Magnum PI, Hardcastle & McCormick, ma mai prima d’ora la supercar in questione era veramente super, una macchina automatizzata space di pensare e provare anche dei sentimenti, degli stati d’animo. Ovviamente ad eccezione della Macchina Nera o di Christine, ma quella è tutta un’altra storia…
Intelligenza artificiale: K.I.T.T vs MBUX
K.I.T.T. Knight Industries Two Thousand, contro il sistema di infotainment MBUX della nuova Mercedes Classe A. Un paragone azzardato, realtà contro fantasia, ma diciamo la verità, appena sentiamo nominare guida autonoma e intelligenza artificiale quale è la prima cosa che viene in mente a chi ha vissuto gli anni ottanta e non solo, a chi ha visto, almeno una volta nella vita un’episodio del celebre telefilm?
La vettura futuristica di Michael Knight è in grado di parlare grazie ad un sintetizzatore vocale, il Voicebox, la Classe A utilizza al sistema Voicetronic per comprendere il linguaggio colloquiale “Hey Mercedes!” e può memorizzare abitudini e percorsi, nonché le impostazioni della vettura utilizzate dal guidatore. Non vi permette di saltare ostacoli e scavalcare altre vetture utilizzando il Turbo Boost, ma tutto ciò è reso possibile da un vero e proprio assistente alla guida basato anch’esso su intelligenza artificiale.
Doppio display da 10.25″ pollici nella versione top di gamma, cuore del sistema d’infotainment MBUX, decisamente più moderno e attuale rispetto alla plancia di Supercar più o meno simile ad quadro comandi di un aereo di linea con piccoli schermi che sparano DOS a tutto spiano… Kitt è in grado di calcolare qualunque tipo di percorso tra due punti valutando la strada migliore tenendo conto delle condizioni del traffico. Il sistema di navigazione della Classe A è basato su dati cartografici HERE. Include le destinazioni più frequenti, propone destinazioni interessanti o indirizza verso la stazione di rifornimento più vicina. Il tutto grazie ad una rappresentazione cartografica integrata con la realtà aumentata. L’immagine dei dintorni ripresi dalla telecamera anteriore viene contestualizzata attraverso informazioni di navigazione utili rappresentate da frecce direzionali, cartelli o numeri civici visualizzati sul display multimediale.
Anche Supercar era equipaggiata con gli ADAS più all’avanguardia. Grazie allo Ski Mode, Kitt riusciva ad adattarsi per attraversare luoghi stretti viaggiando sulle due ruote su un lato, mentre il Lane Assist di Classe A tiene la vettura in corsia senza agire sullo sterzo frenando solamente una delle 4 ruote. Il sistema Distronic di Classe A è in grado di leggere i cartelli stradali, di frenare automaticamente in caso d’emergenza oltre a monitorare l’angolo cieco ed evitare l’apertura delle portiere nel caso sopraggiunga qualcuno in quel momento, come un ciclista ad esempio. Kitt può contare sull’Emergency Braking System, un freno speciale usato dall’auto per fermarsi completamente dopo aver utilizzato la funzione Super Pursuit Mode con la quale si trasforma modificando la carrozzeria per migliorare l’aerodinamica e la stabilità della vettura per raggiungere la velocità di 300 miglia orarie, circa 500 Km all’ora.
Classe A ci regala un vero assaggio di guida autonoma grazie al Cruise Control Adattivo con funzioni di controllo dello sterzo attivo nei cambi di direzione, nel traffico e nei sorpassi. La guida autonoma di Supercar era, come tutto del resto, una finzione, un omino incastonato e mimetizzato nel sedile del guidatore in una posizione molto ribassata era l’artefice della magia, ma a noi ragazzi di allora ci sembrava già una gran figata.
Certo, lanciare missili, sparare raggi laser misurare la pressione del sangue ed individuare eventuali elementi estranei nel sangue non è comparabile ai sedili, riscaldabili dotati della funzione massaggio per i passeggeri anteriori, al volante multifunzione dotato di tasti fisici sulle razze e due pulsanti a sfioramento per la gestione del sistema multimediale gestibile anche attraverso il pad nel tunnel centrale, no, decisamente no, ma oggi è veramente il massimo, provare per credere.
In una sola cosa K.I.T.T. però è invincibile e batte a mani basse la splendida nuova Classe A, una funzione che difficilmente prenderà piede, ma che, come converranno con me lor signori, sarebbe molto più che comoda e funzionale. Questo bellissimo optional è l’Auto Currency Dispenser, la ATM machine di K.I.T.T., niente meno che un bancomat personale a disposizione del fortunato guidatore. Nessun problema, il crimine non paga ma Devon Miles e la Fondazione Knight sì…
Gen-X o Millennial?
Gen-X o Generation X: nati tra il 1960 ed il 1980. Millennial: nati tra il 1982 ed il 1996. La differenze generazionali sono un argomento che di tanto in tanto torna d’attualità. Stavolta, a far da cassa di risonanza, ci si è messa anche quella che viene considerata una crisi “d’ansia per il futuro” degli ormai maggiorenni ragazzi di oggi. Tra tutti gli esperti che si sono cimentati nel dibattito ricordiamo la visione di Simon Sinek che individua 4 concause che renderebbero i Millennial difficili da gestire e da accontentare.
Una di queste concause è la tecnologia che grazie allo sviluppo di nuovi sistemi comunicativi di fatto ha creato i presupposti per la nascita di nuove dinamiche sociali, con i relativi pro e contro. La tecnologia, tuttavia, ha caratterizzato anche i ragazzi della Gen-X che per primi hanno goduto di una vista panoramica sul mondo attraverso quegli oblò connessi gli uni agli altri. Il www è nato nel 1990 e io avevo 7 anni.
A parte la curvatura dello schermo su cui rimaniamo incollati, è cambiato l’approccio stesso alla tecnologia. Se il telefono un tempo veniva usato per parlare con un’altra persona, oggi possiamo rivolgerci ad assistenti personali artificiali che riescono a prendersi cura di noi, sempre più spesso anticipando i nostri desideri.
Anche i Gen-X usano gli smartphone, così come i Millennial usano internet, la differenza è che i Millennial sono nati qb dopo la rivoluzione digitale da poterne raccogliere i frutti. In un certo senso se i Gen-X sono stati i pionieri, hanno dovuto o voluto cimentarsi per imparare, ai Millennial è venuto naturale perché il mondo era già cambiato quando erano piccoli.
Sembra esserci però una “microgenerazione” tra le due, di quelli nati tra il ’77 e l’83, che assume caratteristiche simili talvolta alla precedente, talvolta alla successiva ma che straordinariamente si distingue da entrambe. Come scrive Costanza Ignazzi per Il Messaggero: “Gli Xennial non hanno il pessimismo della Generazione X e nemmeno l’ottimismo dei Millennial, ma hanno saputo mettere a frutto le proprie esperienze passate per guardare con uno sguardo tutto particolare il futuro previsto dai film di quando erano bambini.”
Il progetto “Mercedes VS Kitt” si rivolge a questa mia generazione “né carne né pesce” che oggi ha tra i 35 ed i 41 anni e che non ha nessuna intenzione di smettere di sentirsi giovane. Il sistema MBUX con comandi vocali, il cervello elettronico della Mercedes, sembra essere stato pensato per noi, è divertente interagire con lui, comprende un linguaggio naturale, permette di customizzare con fantasia tutti gli optional e al tempo stesso è progettato per garantire una guida confortevole e sicura.
Da qui il testo del video, a parlare è la Mercedes stessa, una delle berline compatte, da città che hanno iniziato a vedere la luce nell’82 con i primi prototipi. Supercar con Kitt esce in TV proprio nell’82 ma è come un papà per MBUX, una fonte di ispirazione. MBUX rende la Mercedes Classe A la nuova Kitt? Da quello che possiamo vedere dal video del confronto possiamo affermare che la specie umana sia stata in grado di andare ben oltre la science fiction di 36 anni fa. Unico neo, MBUX non è ancora in grado di essere spiritoso e sarcastico come Kitt.
Iniziativa realizzata in collaborazione con Mercedes