Katia Follesa e Angelo Pisani: la loro storia d’amore sarebbe giunta al termine
Stando ad un’indiscrezione pubblicata dal settimanale Oggi, Katia Follesa e Angelo Pisani avrebbero chiuso la loro relazione.
La storia d’amore tra i comici Katia Follesa e Angelo Pisani sarebbe giunta al termine, stando ad un’indiscrezione pubblicata dal settimanale Oggi.
Fidanzati da quasi vent’anni, precisamente dal 2006, Katia Follesa e Angelo Pisani hanno fatto coppia fissa anche sul palco e in tv, oltre che nella vita reale, in più occasioni, con gli spettacoli teatrali Ti posso spiegare e Finché social non ci separi (andato in onda anche sul canale NOVE), nelle sit-com Uno di troppo e il reboot Social Family – Stories di Famiglia (nella quale ha recitato anche la loro figlia Agata, nata nel 2010), andate in onda rispettivamente su Super! e su Real Time, e nel programma Mamma mia che domenica, andato in onda su La7 nel 2012. Sono stati ospiti anche di 100% Natale, speciale natalizio di 100% Italia e in altri programmi televisivi. Hanno anche scritto in coppia un libro dal titolo Diciamoci tutto (al massimo ci lasciamo).
I due comici si sono conosciuti a Zelig grazie al quale entrambi hanno trovato il successo in un duo comico. Katia Follesa, infatti, ha condiviso il palco per anni con Valeria Graci nel duo Katia & Valeria (riunitosi eccezionalmente nel 2022 a Michelle Impossible, il varietà di Michelle Hunziker) mentre Angelo Pisani ha raggiunto la popolarità insieme a Marco Silvestri, nel duo Pali e Dispari, scioltosi nel 2007 e riunitosi in via eccezionale sempre a Michelle Impossible e sempre nel 2022.
Follesa e Pisani non si sono sposati. In un’intervista a Verissimo concessa nel 2023, Katia Follesa dichiarò di aver ricevuto la proposta di matrimonio durante una notte di Natale. Le nozze, però, non si sono mai celebrate.
In un’intervista concessa al Corriere, invece, la comica parlò di una “mutazione” della sua relazione con il collega con le seguenti dichiarazioni:
C’è chi ha le stanze separate e noi abbiamo le case separate. Nel senso che da qualche tempo abbiamo un altro appartamento che viviamo come un posto in cui o uno o l’altro può andare, quando ne ha bisogno. Non stiamo vivendo la fine di una storia, ma una sua mutazione. Ne abbiamo parlato anche con nostra figlia, Agata, spiegandole che non sarebbe venuta meno la nostra quotidianità, ma si sarebbe aggiunta questa dimensione.