Kate Moss a Sanremo? Diseducativa per Panariello
Si è rischiata una nuova contaminazione fra la televisione italiana e Kate Moss, dopo la parentesi poco edificante di Matrix. Ma è stato un rischio marginale, a quanto pare: sarebbe stata un’autocandidatura, quella di Kate Moss proposta come valletta a Sanremo al fianco di Panariello. Il comico toscano è insorto, è salito sul pulpito del
Si è rischiata una nuova contaminazione fra la televisione italiana e Kate Moss, dopo la parentesi poco edificante di Matrix. Ma è stato un rischio marginale, a quanto pare: sarebbe stata un’autocandidatura, quella di Kate Moss proposta come valletta a Sanremo al fianco di Panariello. Il comico toscano è insorto, è salito sul pulpito del moralista di turno e si è messo a sostenere che non avrebbe mai preso contatti con la modella, trovando il suo comportamento – l’affaire cocaina disdicevole e diseducativo.
Siamo tornati, dunque, al tempo in cui la televisione doveva educare il popolino.
Ci penserò, la prossima volta che vedrò quell’orrendo personaggio di Panariello che risponde al nome di PiErre di Kitikaka (qui un video), quello con il pene enorme che dice, soddisfatto di sé – vale, la soddisfazione, sia per il personaggio sia per chi lo mette in scena, ahimé – si vede il marsupio. Ci penserò.
L’improvvisa ventata moralistica di Panariello giunge dopo che la notizia di Kate Moss al festival era rimbalzata su alcuni quotidiani, e dopo che alcuni politici italiani avevano espresso il loro dissenso.
Si ipotizza che l’autocandidatura sia stata avanzata dall’agente della Moss. Ma veramente avrebbe bisogno del Festival di Sanremo, per far parlare di sé, la bella Kate? O piuttosto è vero il viceversa?