Entra in classifica dei TT di Twitter, l’hashtag #kalispera. Ma in maniera abbastanza curiosa: di mezzo ci sono i tweet dell’#OsservatorioTivvù (che monitora alcuni programmi fino al mese di febbraio, e considera che tipi di messaggi “politici” vengono fatti passare anche in programmi di intrattenimento).
Poi ci sono i tweet di chi stronca, come Gianluca Da Siena, in compagnia assai numerosa e variegata. Come quella di Manuconta
Infine, gli stranieri che si trovano #kalispera come TT e si incuriosiscono per la parola greca e non parlano certo del programma (non sanno nemmeno che esista, ovviamente) e dissertano sul fatto che sia o meno da usare ora (oppure che si debba, visto che è notte, passare a #kalinichta).
La Menzani ha esordito dicendo «Arrivano tanti tweet». Poi ne ha letto uno. Perché il flusso sull’hashtag che riprende il titolo del programma di Alfonso Signorini è semplicemente impietoso.
Il fatto è che non basta dire di voler interagire col web per farlo davvero: il web non è fatto di pupazzetti ammaestrati pronti ad applaudire se si schiaccia loro la pancia.
Sì, certo, sulla pagina Facebook ufficiale del programma, i consensi ci sono. Ma l’hashtag di Twitter è diversa da una pagina ufficiale.