Difficile decidere quale sia stato il momento più imbarazzante di Kalispera. Se vedere Mara Venier nell’intervista fiume in cui porta appresso pure Giucas Casella; se sentire Signorini e Boldi impegnati in un’improbabile difesa del cinepanettone (con Boldi che dice «non esiste il cinepanettone: sono film». Sì, è vero: film brutti); se il collegamento da casa loro con i coniugi Costanzo, che non può certo risollevare le sorti di un programma brutto come i cinepanettoni che difende. Anzi, spiace persino veder De Filippi e consorte prestarsi all’improbabile paracadute per un programma che non ne merita. Così come si è prestato Fiorello, non in collegamento ma con un servizio (pubblicizzato dal conduttore su Twitter). Perché questo spiegamento di forze per salvar l’insalvabile?
Comunque, forse, il momento più imbarazzante è la doppietta di apparizioni contemporanee di Melissa Satta con Massimo Boldi. Ricorderete che, via twitter, il comico l’aveva riempita di complimenti. Bene, ieri sera ha confermato di avere un’idea per il suo prossimo film: vorrebbe far interpretare a Melissa Satta il ruolo di sua figlia. Detto-fatto, Signorini fa fare alla showgirl un provino proprio di fronte a Boldi: una scena drammatica di Vivien Leigh nei panni di Rossella, in Via col vento.
La Satta – che ride, si scusa, poi si cimenta – fa di tutto per distruggere quella scena-culto: non ci vuole molto, proprio non è portata per la recitazione. Ma in studio la si difende pure «Brava». Boldi dice che, più che fare un film comico, dovrebbe fare «un film con Pupi Avati» (il quale, poraccio, non si vede proprio perché dovrebbe prendere la Satta come attrice). Chi scommette che la Satta avrà il ruolo? Non stupirebbe affatto. Per fortuna ci pensa qualcuno su twitter, a ribattezzare il momento «Vattene via col vento»: lo dicono anche in trasmissione, con un barlume di autoironia.
Un’autoironia che svanisce quando il buon Boldi si trova in mezzo alle due sexy soubrette (si aggiunge la Santarelli) per un balletto in cui, alla fine, si rassegna a prendere in braccio uno dei cani di Signorini; un’autoironia che poi manca il giorno dopo, quando Boldi e la Satta si twittano «E’ andata bene», «Avete fatto er botto». Naturalmente non è così. E per fortuna è finita. Perché non se ne può più, davvero, di sentir definire “ottime ballerine” due vallette; di sentir distorcere tematiche e di sentir utilizzata in maniera così impropria la lingua italiana. I cinepanettoni non sono bei film. Le attrici studiano recitazione e sanno recitare. Le ballerine studiano ballo e non ancheggiano fasciate da vestiti improbabili su trampoli con plateau. E la bella tv sta altrove.