Junior MasterChef Italia 2013: giudici Alessandro Borghese, Lidia Bastianich e Bruno Barbieri
Ha un po’ il sapore dei soliti noti il cast dei giudici di Junior MasterChef Italia. In tv, come in cucina, la regola è sempre la stessa: non si butta via niente.
Alessandro Borghese, Lidia Bastianich e Bruno Barbieri sono i giudici della prima edizione di Junior MasterChef Italia, spin-off under 13 del celebre talent culinario – ormai cult anche da noi – che arriverà sugli schermi di SkyUno nel dicembre 2013. Qualche mese fa vi annunciammo i casting e ora da SkyUno arriva l’ufficializzazione del cast ‘adulto’ con tre giudici che promettono di offrire dolcezza e severità q.b..
Junior MasterChef Italia 2013, giudici: Alessandro Borghese
Della presenza di Alessandro Borghese eravamo praticamente certi: ormai nella scuderia di SkyUno e ormai a riposo da qualche tempo, lo chef più televisivo (e meno stellato, per ora) della tv ci sembra adatto a trattare con i bambini, con un buon mix tra consigli utili e faccette divertenti. A lui va anche il compito di ‘ammaliare’ le mamme in ascolto: in assenza dell’occhio truce di Cracco meglio il ‘baffetto da sparviero’ di Borghese che non si vedeva in tv da un po’ (repliche a tappeto a parte), ovvero da Ale contro tutti, primo – e finora unico – titolo realizzato per SkyUno dopo anni di onorato servizio su Real Time. L’anno prossimo Alessandro Borghese potrà festeggiare i suoi primi 10 anni di tv (oltre ai suoi 20 nella ristorazione): le cronache indicano come suo debutto la prima stagione di Cortesie per gli Ospiti (A.D. 2004): da allora non si è più fermato.
Junior MasterChef Italia 2013, giudici: Lidia Bastianich
Attesa, in fondo, anche Mamma Lidia Bastianich: con le sue visite a MasterChef dal figliolo Giusep… ehm Joe, si è fatta conoscere al grande pubblico tv italiano, per quanto negli Usa invece sia già una star. Non credo sia destinata alla parte della ‘nonnina’: il suo pacato aplomb tv non deve trarre in inganno. Dietro a quel sorriso c’è una vera self made woman che, chissà perché, immaginiamo farà rigare dritto i concorrenti. I figli Tanya e Joe in fondo hanno più volte raccontato di questa mamma ‘tutta di un pezzo’ che si è fatta strada col marito negli Stati Uniti. Donna istriana, di volitivo temperamento, Lidia negli Usa ormai è una vera e propria ‘factory’ con i suoi ristoranti (quattro solo a NY), i libri di ricette, i programmi tv (nominati agli Emmy, eh, mica ai defunti Telegatti) e una linea di prodotti alimentari che comprendono ovviamente pasta e salse. Giusto per aggiungere una chicca, c’è anche lei dietro il successo di Eataly. Altro che nonnina: è un carro armato.
Junior MasterChef Italia 2013, giudici: Bruno Barbieri
In chiusura troviamo Bruno Barbieri, e non me lo aspettavo. Aveva confessato di essere stato contattato per la versione italiana di Hell’s Kitchen e di aver rifiutato e ora capiamo meglio il perché: abbracciata la carriera tv, ha preferito coltivare nuove generazioni di chef e magari consolarsi con i più piccoli dalle ‘dilusioni’ che potranno invece dargli i concorrenti di MasterChef Italia 3. ‘Zio Bruno’ è sempre stato il più ‘malleabile’ dei giudici di MasterChef Italia: in fondo lo vediamo bene a fare da mentore ai più piccoli nonostante possa vantare ben 7 stelle Michelin, al pari di uno dei grandi maestri della cucina italiana, Gualtiero Marchesi, che ha tenuto a battesimo molti dei massimi esponenti della nuova generazione ‘stellata’. Che Barbieri abbia deciso di seguire la carriera tv lo dimostra anche la decisione di lasciare – con dolore, come spiegato in un tweet – il Cotidie, ristorante aperto in quel di Londra nel 2011. A maggio è maturata la decisione di lasciarlo, anche se a malincuore.Ma ci sarà tempo per tornare attivamente ai fornelli.
Questi, dunque, i tre giudici della prima edizione di Junior MasterChef Italia, che dovranno vedersela con un gruppo di concorrenti tra gli 8 e i 13 anni per 10 settimane a dicembre, a quanto si sa. Per il resto il meccanismo della gara resta quello già noto, ma con un sistema di eliminazione a punti decisamente meno cruento e più costruttivo per i ‘contendenti’. In fondo si punta a far crescere nuovi chef, no?
Che ne pensate di questo terzetto?