Junior MasterChef, Barbieri: “Polemiche per i bambini in gara? La nostra è una competizione sana”
Passato ‘rapidamente’ dalla versione adulta a quella teen, Bruno Barbieri difende Junior MasterChef dai detrattori.
Dopo aver ribadito che la vittoria di Federico a MasterChef Italia 3 è legittima e meritata, Bruno Barbieri entra nel merito della sua nuova avventura tra i fornelli tv che da giovedì scorso lo vede al fianco di Lidia Bastianich e Alessandro Borghese per giudicare i 14 concorrenti di Junior MasterChef.
Inutile dire che i 14 aspiranti chef scelti per partecipare alla prima edizione italiana del programma – già realizzato in Australia e negli USA – sono dei veri e propri maghi della cucina in grado di preparare cibi da far invidia non solo a un ‘adulto medio’ ma anche a molti ‘amanti’ della buona cucina.
Lo chef è talmente orgoglioso dei suoi ‘piccoli’ da essere pronto a difenderli da tutte le critiche piovute sull’opportunità di un format non solo competitivo, ma che richiede anche alte competenze.
«Un successo ne segue un altro. E’ stato bello vedere che chi guardava “Masterchef” non ha mollato. La gente si è divertita, in diversi si sono anche commossi. Anche Avvenire lo ha apprezzato. E’ un programma con cui si poteva rischiare un sacco»
dice Barbieri al Corriere della Sera, consapevole che i giudizi dopo la prima puntata non sono stati del tutto concordi.
«Si, quando ci sono i piccoli di mezzo tutti sono pronti a polemizzare. Qualcuno ha detto che poteva non essere giusto farli competere, ma allora le partite di calcio la domenica cosa sono? E le gare di sci? O lo “Zecchino d’oro”? Ma sono competizioni sane, come la nostra».
L’importante è che siano sane, appunto. Ed educative:
«Nella prima puntata abbiamo parlato di spezie, alcuni bambini hanno scoperto cosa è il curry o la noce moscata. Era quello che faceva mia nonna con me e mia sorella. I bambini poi si divertivano».
Devo dire che personalmente la cosa che mi ha dato più fastidio non sono stati i bambini, ma i genitori, ovvero il fatto che stessero lì con annessi continui applausi. E’ una gara tra ragazzini? Bene. E allora i genitori stessero a casa…
Ciò detto, per Barbieri – ovviamente – andavano bene anche loro, soprattutto perché gli son parsi particolarmente equilibrati. Di fronte alle critiche giunte da qualche psicologo risponde, infatti:
«Non sono uno psicologo. Io ho visto i ragazzi giocare con il cibo. E i genitori non mi sembravano ossessionati: facevano il tifo. Ho trovato tutto molto normale».
Già, tutto normale a parte la bravura impressionante di questi bambini. Che del resto da qualcuno avranno imparato e ci si augura per gioco. Ma prima di entrare a Junior MasterChef. Se poi siano stati ‘sobillati’ e indirizzati alla cucina fin dalla più tenera età a casa è tutta un’altra storia…