Cambiare aria fa bene: aprire le finestre aiuta a far circolare aria nuova, a far entrare il sole, ad alleggerire quel carico spesso fin troppo pesante che certi racconti da quarantena hanno portato con sé. Anche per questo la metafora delle finestre adottata da ItaliaSì! Giorno per giorno per adattarsi a una formula che permette l’uso del podio cum grano salis funziona bene in questo rinnovato daytime di Rai 1, che cerca formule stabili anche per il prossimo autunno, ma che per il momento si è affidato alla solidità, alla lucidità e all’autoironia di Marco Liorni per accompagnare il pubblico fino alla fine di giugno.
Il tocco di Liorni nella selezione delle storie italiane da portare al pubblico si sente tutto: piccole e grandi vicende che escono dal trafiletto di cronaca o dalla sezione delle curosità e conquistano tridimensionalità con interviste e collegamenti. Penso al caso del Picasso vinto da un ragazzo ligure (che regala un sindaco di Ventimiglia da viralizzare) o della signora che a 79 anni prepara l’esame delle medie e regala una testimonianza da incorniciare sull’importanza dello studio. Si raccontano le persone dietro le vicende, che invece sono spesso liquidate in trattazioni superficiali e talvolta grossolane: ed è la cosa più bella e difficile. Menzione speciale al medico di base, il dottor Bianchi, che meriterebbe una rubrica e per la scelta di quelli che sono stati chiamati per settimane ‘gli eroi’ della pandemia ma che sono sempre rimasti ai margini del racconto televisivo. Le finestre sul tassista romano, sul già citato medico e anche sul parrucchiere che riporta le tante teorie complottiste che girano tra i commenti delle clienti del suo salone dicono molto più sul Paese reale di tante trattazioni ‘dall’alto’.
Certo, non tutto è perfetto. Troppe finestre aperte fanno corrente e finiscono per far sbattere le porte. In questa prima puntata si è un po’ patito l’effetto ‘Quiz’, riprendendo una battuta dello stesso Liorni, o la struttura ‘Blob’, per usare invece uno dei tanti pseudo fuori-onda di un Coruzzi che non sembrava essere cosciente di avere sempre il microfono aperto come gli altri saggi e che ha finito per essere un ‘borbottio’ continuo per lo più incomprensibile a casa. Ma siamo certi che domani si troverà un accordo tra studio, regia e saggi per ovviare al problema. Dicevamo finestre, ma è più corretto forse parlare di linee narrative: l’anticipazione di quel che verrà, l’interruzione del racconto per lanciare altro, il collegamento presentato e poi messo da parte può sulla carta apparire vantaggioso per legare parti e tenere il pubblico sul chi va là, ma l’effetto finale è stato un po’ straniante. ItaliaSì è per natura un collage di storie diverse che si succedono con una certa velocità: il gioco delle anticipazioni, del ‘vedremo tra poco’, del girare la casella e poi ci torniamo – come in un gioco del Memory caro all’infanzia – finisce per restituire una narrazione spezzettata che rischia di disorientare. Ed è un peccato. Se c’è una cosa che Liorni sa fare è tenere insieme le varie parti del racconto senza necessariamente spingere il pedale su questa costruzione ‘a tre fili’ che mi ricorda quella delle soap americane (un classico della sceneggiatura seriale).
Per il resto, nulla sembra essere lasciato al caso, anche l’alternanza delle immagini che si susseguono sul ledwall – dal Duomo di Milano a Piazza Plebiscito a Napoli – ad abbracciare l’Italia intera, alle storie che si muovono tra mille colori, dalla cronaca al costume, ma sempre con leggerezza e con curiosità di saperne qualcosa in più di quanto letto sui giornali. Ho trovato, personalmente, molto significativo l’accostamento tra l’appello di Al Bano e l’intervista a Beppe Carletti: la giustapposizione di contenuti genera effetti di senso (e sottotesti) dalle mille sfumature (e in questo il richiamo a Blob può calzare a pennello).
Quel che si conferma, come detto, nelle diverse versioni di ItaliaSì è la lucidità di Liorni: ribadisco lucidità a fronte di altri possibili caratteristiche perché riesce a gestire sempre con grande equilibrio non solo il trattamento delle notizie, ma anche le opinioni dei ‘Saggi’. Soprattutto quando non appaiono particolarmente saggi. Ci riesce senza aggredirli, senza opporsi, senza zittirli, ma con due strumenti: garbo e conoscenza. E per conoscenza intendo quella qualità rara di sapere ciò di cui si parla e di essere sempre consapevoli di avere una responsabilità precisa nei confronti del pubblico. Volerne essere i ‘simulacri’ non vuol dire doverli sempre assecondare, anzi. Il velato (ovvero non pedante) richiamo di Liorni alla natura del rapporto Stato – Regioni in materia di Sanità (sancito dalla Costituzione) a fronte delle lamentele di chi si sente confuso dalle tante misure ‘contraddittorie’ scaturite dal fatto che “non ci si è riusciti neanche a mettere d’accordo tra Governo e Regioni” mi ha scatenato un istintivo applauso. Così come ho appezzato il richiamo di Liorni alla legittimità delle diverse opinioni (“sempre che siano dettate da onestà intellettuale“) contro chi confida in una sola voce (che per definizione è sempre la voce di una sola parte). Insomma, i Saggi rischiano di essere il principale ‘nemico’ di una diretta quotidiana lunga due ore.
Lo scambio, diretto e onesto, cui abbiamo fatto riferimento e che ha forse scosso la puntata dalla rigidità del debutto ha evidenziato non solo la bravura di Liorni, ma anche, e una volta di più, il delicatissimo ruolo dell’infotainment oggi. Nulla può essere fatto passare in cavalleria, ogni minuto in tv è foriero di conseguenze a medio e lungo termine. Lo ha mostrato l’intervento di Zangrillo ieri a Mezz’ora in più (e tornato a più riprese nella puntata di ItaliaSì), lo dimostra ogni minuto in cui si tocca l’argomento pandemia. L’Italia ha i nervi scoperti e ogni commento, ogni osservazione, anche in buona fede ma fatta con troppa leggerezza, è un potenziale detonatore di polemiche di cui non si sente il bisogno: è questa la confusione che va evitata, più che le diverse ordinanze in materia di Sanità.
Domani si riparte, sempre alle 9.55 e sempre su Rai 1. Sono certa che superato il debutto l’aria circolerà senza far sbattere porte…
ItaliaSì! Giorno per Giorno, prima puntata in diretta
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09.51
Ci siamo.
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10.00
Il programma è a Roma, ma il ledwall immortala il duomo di Milano: un segno di vicinanza a Milano e alla Lombardia. Almeno lo leggo così.
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10.01
Primo collegamento con Barbara di Palma, a Pratica di Mare, per vedere l’atterraggio delle Frecce Tricolori. Personalmente apprezzo la mascherina, anche se ‘inutile per il tipo di collegamento, a meno che non ci sia un interlocutore da qui a poco.
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10.05
Il pensiero della Dalla Chiesa va alle parole di Zangrillo sul virus scomparso: la Dalla Chiesa sottolinea la necessità però di continuare a mantenere le precauzioni necessarie, dalle mascherine agli igienizzanti.
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10.06
Si torna alla finestra da Ventimiglia: Lorenzo e mamma Claudia hanno vinto un Picasso. Lorenzo aveva comprato due biglietti per una lotteria di benificenza: uno dei due, quello regalato alla mamma, ha vinto un Picasso originale da 1 milione di euro. E Lorenzo non voleva neanche rispondere alla telefonata che gli annunciata la vincita.
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10.12
Lorenzo vuole cederlo a un museo: non vogliono venderlo, ma fare in modo che sia esposto. Un prestito.
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10.20
“La notte è passata” dice il dott. Bianchi, che racconta come la sua attività stia tornando alla ‘normalità’, tra ‘malattie comuni’ e richieste ‘simpatiche’ dei pazienti. “Ci vuole ironia per fare questo mestiere”: Bianchi racconta aneddoti e lo vogliamo già ospite fisso. Credo sia d’accordo anche Amazon…
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10.23
Rita Dalla Chiesa: “Io il medico di famiglia ce l’ho a Piacenza”.
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10.25
Le preoccupazioni oggi sono legate al modo per scoprire se si è stati infettati: e la procedura non è comune sul territorio nazionale, né facile.
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10.27
Sembra di risentire il Mago Do Nascimiento. C’è chi ha dato fino a 350.000 euro a questo Mago Candido, che sembra riuscisse a convincere poveri malcapitati a dargli soldi per togliere malocchi e superare difficoltà. Queste le accuse mosse dalla Procura: le indagini sono in corso.
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10.29
Mago Benefattore perché ha donato 16.000 euro alla Protezione Civile.
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10.30
Si recupera una dimostrazione di come si falsificano le sedute spiritiche. Un mondo fa: tutti vicini, tutti a contatto. Però la clip non mostra il trucco: Liorni interrompe il video, ma forse si sarebbe visto nel prosieguo. Comunque ci pensa lui a spiegare che i tavolini si alzano grazie a calamite e fili invisibili.
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10.35
Dunque, bisogna fare qualcosa per l’audio di Coruzzi da Milano, che si sente commentare e borbottare, ma non si capisce quel che dice. Immagino sappia (o no?) che ha sempre il microfono aperto per cui o parla chiaro o si trattiene: difficile dargli sempre la parola interrompendo quel che succede.
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10.37
Il Generale Tarantino dell’Aeronautica militare sul podio per raccontare le iniziative del tour, tra valore simbolico e polemiche. Bravo Liorni, che non tralasci nulla. La regia è un po’ lentuccia oggi con la grafica…
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10.39
Ecco, io ‘metafòra’ non l’avevo mai sentito. Ma se è corretto, mi scuso con Barbara di Palma per la segnalazione….
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10.51
“Oggi va così, oggi è tutto un quiz…” dice Liorni. E infatti si cambia argomento.
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10.52
Si va a Roma per raccontare la storia di una signora di 79 anni che fa l’esame di terza media. Ma si fa prima uno stand-up e poi si sale in casa della signora. Quindi si intreccia un terzo filo.
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10.54
Salta per un attimo il collegamento, ma si ripristina presto: anche i parrucchieri sono una sentinella sul sentiment degli italiani. Da lui girano le migliori teorie: tutto inventato, voluto dal Papa, un complotto di Trump.
Interviene la Dalla Chiesa: “Lui sta a Ragusa? Ecco, città bellissima, ma magari lì si è sentito meno e quindi magari non si sono resi conto di quello che è successo in altre zone di Italia…”.
Ragazzi, queste materie sono delicatissime da trattare, anche dagli e per i saggi. Per il contagio e per le polemiche su Nord e Sud che stanno rendendo questo Paese, stupidamente, una polveriera.
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11.01
Si torna su Al Bano che non ha soldi senza concerti. La Dalla Chiesa va in difesa: “E’ un grande lavoratore. Ha tante famiglie cui pensare, che lavorano per lui…”.
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11.02
Ohhh, Beppe Carletti dei Nomadi. “Anche noi siamo grandi lavoratori e pensiamo a tutti quelli che lavorano con noi. E così abbiamo abbassato il nostro cachet, lasciando intatti quelli dei collaboratori”. Un’agenzia ha organizzato un concerto a Carmignano di Brenta in un teatro all’aperto per un migliaio di persone, come prevede al momento la normativa.
“Non vedere i sorrisi della gente non sarà bello, ma riusciremo a vedere i loro occhi”.
Il concerto è previsto l’11 luglio. -
11.04
Mi piace la ‘contrapposizione’ Al Bano / Nomadi…
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11.07
Ci si collega con Nichelino (TO) dove i corvi hanno ‘attaccato’ le persone. “Stavano difendendo il pullo” ovvero il piccolo alla prima prova di volo spiega all’assessore alle politiche animaliste del Comune, Fiodor Verzola, in collegamento. Ohhh, facciamo un po’ di spiegazioni non sensazionalistiche. E raccontiamo anche di questo ufficio istituzionale del Comune a tutela degli animali.
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11.25
Le facce del giorno dei saggi: chi metterebbero sul podio?
Dalla Chiesa: “Vorrei parlare con Zangrillo. Le persone vogliono sapere la verità…”.
Coruzzi: “…. se ce ne fosse una sola….”.
E prende la parola per dire la sua faccia, quella di Christo.
Michele Bortuzzo sceglie Mike Tyson.
La Santarelli sceglie la foto di una mamma con un figlio per parlare delle mamme in difficoltà senza centri aperti per i più piccoli. Ed è un’occasione per parlare dei mille giochi di equilibrio che le donne hanno fatto, ancor di più, in questa pandemia.E Liorni, attento a tutto, ridà poi la parola alla Dalla Chiesa per chiudere il suo ragionamento, interrotto da Coruzzi.
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11.33
Coruzzi chiede che parli solo una persona, solo l’ISS, per “evitare di moltiplicare l’ansia e poi ciascuno segue la propria. Non siamo stati capaci neanche di mettere d’accordo Governo e Regioni…”.
EVVIVA LIORNI CHE RICORDA CHE LA SANITA’ SPETTA ALLE REGIONI. E aggiungerei che è in Costituzione. “Non sono d’accordo che debba parlare una persona sola…Ognuno dice il suo punto di vista, spero sempre nella piena onestà”.
Coruzzi chiama in causa il Presidente della Repubblica: chi glielo dice che non spetta a lui. “Non ci possono dire diverse cose da fare, siamo persi nelle incapacità di cpaire una guida pratica”.
Liorni: “Una guida pratica c’è: lavarsi le mani, tenere la distanza, tenere la mascherina se non c’è la distanza”.
Aggiungo: valgono le regole governative e le norme regionali.Ottimo Liorni. Ottimo.
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11.37
Ma vedi tu se Liorni deve tenere a bada ‘i saggi’.
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11.52
Rita aggiunge la faccia di Mara Venier “che si è fatta tutta la diretta col piede rotto, perché è scivolata da un gradino di casa con le infradito, ma l’ha scoperto solo dopo la trasmissione, fatta con il piede che si gonfiava sempre di più e col dolore che vedevo trasparire ogni momento”.
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11.59
Si saluta così una prima puntata che sa di prima puntata, ma con una certezza: la solidità di Liorni e la sua generosità.
Anche nei confronti di saggi che non sempre si mostrano tali…
ItaliaSì! Giorno per Giorno, la prima puntata live: ospiti e anticipazioni
Debutta ufficialmente lunedì 1° giugno 2020 ItaliaSì – Giorno per giorno, spin-off quotidiano del settimanale del sabato pomeriggio condotto e ideato da Marco Liorni che per tutto il mese di giugno prende il posto di Storie Italiane. Dal lunedì al venerdì alle 9.55, dagli studi Rai di Saxa Rubra, Liorni darà voce alle persone che ai alterneranno sul podio con le loro storie, i loro appelli, le testimonianze, vicende liete e battaglie difficili. E con il padrone di casa ci saranno sempre Manuel Bortuzzo, Mauro Coruzzi, Rita Dalla Chiesa e Elena Santarelli. E noi seguiremo questa prima puntata, in onda fino alle 12.00, in diretta su TvBlog.
In ottemperanza alle norme anti-Covid, il podio sarà utilizzato in sicurezza, anche se l’elemento caratteristico di questa versione saranno le finestre, scelte per il preciso valore simbolico: punto di contatto col mondo, fonte di luce e di aria nuova, luogo di condivisione durante il lockdown, ma anche intese come quelle dei PC dai quali abbiamo continuato, per quanto possibile, la nostra vita.
E per raccontare questa Italia in Pandemia, tra lockdown e fasi confuse, Liorni punta sui lavoratori indispensabili e invisibili, come tassisti, medici di base, postini, baristi, cassieri di supermercato, punto di osservazione privilegiato per raccontare il Paese che riparte. Non mancano gli inviati sul territorio come Caterina Varvello, Barbara Di Palma, Vittorio Introcaso, Giulia Nannini.
La sigla è sempre Italia d’Oro di Pierangelo Bertoli, riarrangiata per l’occasione dal figlio Alberto. ItaliaSì! Giorno per giorno è un programma di Marco Liorni, scritto con Giancarlo De Andreis, Danila Lostumbo, Rossella Rizzi, Cristina Serra e Lucia Zorzi; la scenografia è di Claudia Sammicheli e la regia di Salvatore Perfetto.